stampa

Uno stop inaspettato

Il commento di Sandro Picchi sul Corriere Fiorentino

Redazione VN

Accompagnata da un insidioso vortice di complimenti dopo la prestazione contro la Juventus, la Fiorentina ha trovato un' Inter all'italiana che ha giocato all'attesa e in contropiede ed ha così perso la partita e una parte del suo recente credito, pagando la mancanza di un centravanti (Toni fa quel poco che può) e soffrendo la velocità dei contrattacchi nerazzurri. Un rigore forse discutibile ha spianato la strada all'Inter e al suo contropiede, l'espulsione di Gonzalo Rodriguez ha infine compromesso le possibilità di rimonta, ma le occasioni da gol già in parità numerica erano state tutte dell'Inter.

Da San Siro sono arrivati un stop alle ambizioni della Fiorentina e una conferma delle difficoltà di concretizzare il gioco, dovute anche alla mancanza di una punta «cattiva» che metta la parola fine, sia pure una parolaccia, al bel disquisire della squadra rendendo infine concreto il gioco. Alla Fiorentina non manca tanto un uomo d'area, presenza utile ma che potrebbe perfino entrare in conflitto con le caratteristiche della squadra avviandola verso un eccesso di semplificazione, quanto un centravanti di movimento e di tecnica che sappia giocare con gli altri e concludere. Non a caso in questa squadra era previsto l'ormai quasi innominabile Berbatov che l'avrebbe completata al meglio. È lunga aspettare gennaio e dunque la situazione va vissuta così, con moderazione e intelligenza.

La sconfitta di San Siro, terra interista che continua ad essere proibita per la Fiorentina, è dovuta anche ad una serie di episodi negativi (il rigore e l'espulsione), maha ribadito il limite di una squadra che è elegante, sapiente, ben organizzata, ma che al momento decisivo ha difficoltà a graffiare per mancanza di unghie. Con l'Inter, però, è andata in difficoltà anche la difesa, soprattutto nel primo tempo, di fronte alla semplicità e alla rapidità del contropiede nerazzurro.

Difensori in crisi, centrocampisti pressati e meno pronti rispetto al solito, specialmente Borja Valero. E anche Jovetic a gioco lungo si smonta da solo, cercando sempre la conclusione dal limite sinistro rientrando sul destro. Era una risorsa, ma gli avversari hanno studiato. Ora il calendario presenta qualche impegno meno aspro, sulla carta. Una situazione da sfruttare, perché la squadra c'è. Meno uno che per ora non c'è.

Sandro Picchi - Corriere Fiorentino