C’era tanto mondo, ma non l’Italia, nella Fiorentina d’ieri a Roma. Perfino il Senegal con Babacar, nome di battesimo Khouma. Perfino l’Australia, dicesi Australia, con Joshua Brillante (mezz’ora appena, poi sostituito). C’erano il Brasile di Neto, l’Argentina di Gonzalo Rodriguez, il Perù con Vargas, il Cile con Pizarro, la Germania di Gomez, la Spagna di Borja Valero e Alonso, la Serbia di Tomovic. il Montenegro con Savic. E la Slovenia con Ilicic.
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Una Fiorentina straniera si sveglia (tardi) solo con Ilicic e Babacar
C’era tanto mondo, ma non l’Italia, nella Fiorentina d’ieri a Roma. Perfino il Senegal con Babacar, nome di battesimo Khouma. Perfino l’Australia, dicesi Australia, con Joshua Brillante (mezz’ora appena, poi …
Per avvicinarsi a casa, sennò è un incubo, era di scorta il ventenne Bernardeschi di Carrara. La rete di Nainggolan, belga con origini indonesiane, imperiosa cresta bionda, è della mezz’ora. La vera reazione della Viola è del quindicesimo della ripresa, con tiri di Ilicic e Babacar. Sono parole e basta, ma ci poteva stare benissimo il gol. Forse esageriamo, ripetiamo forse, ma era una Fiorentina da applausi. Al 26’ minuto, per così dire storico, è entrato un italiano nella Viola, Aquilani.Era perfino bello veder giocare la Fiorentina in quei momenti, con tutte le difficoltà (tante, mica una) che aveva. Finale: punti in classifica, zero. Ma tanta considerazione in più tra i tifosi. Non per nulla c’era stato un appello ai tifosi giallorossi per un maggiore incitamento. Mercato? Ultime ore, e chissà...
La Nazione
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