Una partita aperta e chiusa nel giro di un soffio. Fiorentina feroce e determinata. Siena molliccio. Tutto facile, terribilmente facile. Tanto che dopo venti minuti uno rischiava di annoiarsi per manifesta superiorità. Brava Fiorentina. E bravi i suoi antichi eroi: l’incredibile Toni, il meraviglioso Pizarro. Il cileno tornava in campo dopo giorni disperati. Certe storie e certi dolori ti restano dentro per sempre e per sempre li porterai con te. Il ragazzo che prende la palla, calcia un rigore e poi urla indicando il cielo racconta cosa sia il pallone quando è scosso dalla vita vera. Un momento emozionante dentro una sfida strana e senza storia. La verità è che dopo nemmeno venti minuti tutto era finito e quando uno magari si è pure reso conto che non erano nemmeno le una la situazione è diventata quasi surreale. Tutto quasi troppo facile, insomma, anche se è chiaro che andava benissimo così. Soprattutto perché la Fiorentina veniva da due partite imperfette. Molto impegno ma anche un punto solo strappato in 180 minuti. Niente di depressivo, chiaro. Però ripartire subito era importante, soprattutto per rilanciarsi nella corsa di una classifica che per l’Europa (grande o piccola che sia) tiene in ballo un bel po’ di squadre e questa volta restituisce alla Fiorentina tre punti di vantaggio sulla Roma grazie alla rete di Pellissier.
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Una Fiorentina più forte dei suoi piccoli problemi
La punta, Jovetic, Viviano. Aspettando il mercato. L’articolo di B. Ferrara
E sarebbe sbagliato sminuire questa prestazione ricordando la pochezza del Siena, squadra evidentemente in crisi. Perché il gruppo di Montella, tra l’altro privo di Cuadrado, giocatore quasi sempre fondamentale per lo sviluppo del gioco offensivo, ha travolto l’avversario con le sicurezze di sempre, rifiatando raramente, divertendosi dall’inizio alla fine e permettendosi perfino di sbagliare un rigore, giusto per rimettersi in pari coi suoi problemi dal dischetto, quelli superati ma riemersi in un lampo grazie a un colpo sballato di Aquilani. Un dettaglio, per fortuna. Perché in realtà sulla via del gol questa Fiorentina non tradisce mai. Pizarro è il tredicesimo giocatore di Montella che va in gol. Toni non segnava con questa media dai giorni bavaresi. Anche Aquilani, che pure è tornato da poco in campo, ha i numeri dei tempi migliori. E ciò che fa bene al cuore è pensare che una squadra così viva possa permettersi anche i suoi piccoli problemi. Quello di avere, per esempio, uno Jovetic da recuperare al cento per cento. O un portiere titolare che, problemi fisici o non problemi fisici, di sicuro non sta attraversando un momento facile. Montella ha fatto bene a fare la sua scelta. Neto, oltre a giocare la sua ottima partita, non è e non vuole essere un figurante della panchina. A quell’età per crescere devi giocare e se sei più sereno del numero uno è giusto che abbia il tuo spazio. Detto questo, auguriamo a Viviano di ritrovare forma fisica e condizione mentale al più presto. Lui avrà sicuramente modo di mostrare le sue qualità migliori. E il mercato? E la punta che Montella ha chiesto? Siamo convinti che la società qualcosa farà. Non sarà una doppietta di un incredibile Toni a cambiare la strategia. La Fiorentina ha bisogno di qualcosa davanti. Quindi...
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