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Un sorriso, due maglie, tante domande

Il portafoglio diviso dal cuore in un calcio dove non c’è più fedeltà sportiva

Redazione VN

Bisogna trovare un modo per prendere di tacco o punire i giocatori che sventolano il proprio attaccamento alla maglia, una spending review degli sprechi sentimentali. Tariffario: diecimila euro di multa per ogni «vorrei restare», cinquantamila per un «resterei a vita». Pedata nei denti per ogni «resterò sicuramente». Gradita anche una punizione per i divulgatori di miele sintetico: sospensione a livello cautelativo per diffusione di notizie false e condizionamento del mercato, la stessa ipotesi di reato della procura di Trani nei confronti di Moody’s. Il giochino ha stufato.

Perché ormai nessuno più crede alla fedeltà sportiva, è un concetto superato che luccica — e già lì sembra appassito — nei titoli e nelle illusioni dei tifosi, sempre meno, che identificano il giocatore come rappresentante di un’identità locale e collettiva. Che non c’è più o è diversa da prima, perché le società sono le prime a lasciare il cuore lontano dal portafoglio, figuriamoci chi è pagato per giocare in un regime di concorrenza finanziaria.

Preambolo lungo per tornare al controverso caso Behrami, il giocatore con più cuore che si è meritato il rispetto della curva viola nell’anno della devastazione sentimentale, con lo spogliatoio diviso in dieci crocicchi, fra parrocchie slave, religioni varie e collezionisti di alibi: in questo panorama di sbuccioni Valon andava in campo e correva, recuperava palloni e sgomitava non dimenticandosi di randellare qua è là. A livello coreografico, un gigante in mezzo agli altri nani viola. Behrami dava con il suo comportamento l’idea di metterci passione e fatica, concetti rispettatissimi dai tifosi.

Che come da copione l’hanno istantaneamente mollato — «mercenario» — quando Valon ha deciso di accettare il milione e mezzo netto all’anno del Napoli che giocherà in Europa League, al posto del milione e 300mila della Fiorentina che giocherà per non si sa cosa e ha un allenatore convinto che il centrocampo possa (non debba, ma possa) fare a meno anche di Behrami. Soprattutto se arriverà un sostituto migliore. Nessuno si scandalizzi con Behrami, è uno come tutti, l’unica scelta a rischio per ora è stata fatta dalla Fiorentina che ha perso un giocatore amato dai tifosi e potrà «farsi perdonare» solo acquistandone uno migliore. Il 16 luglio Behrami ha firmato per il Napoli, il 28 giugno aveva confessato a un giornale sportivo: «Nessun altro club mi ha fatto proposte e comunque io resto a Firenze anche senza allungare il contratto, non ho problemi». Appunto.

La Nazione