Giorni scuri. Che se un gatto nero passa dal Franchi si tocca e se ne va. Ma piangere serve a poco. O a niente. In casi come questi, con Inter e Roma in sequenza, Amauri fuori per squalifica, Jovetic che è pronto per trasferirsi a Murano e Vargas fuori fino alla fine ammesso che abbia mai iniziato, l´unica soluzione è reagire con la grinta dei supereroi. Il problema è che da queste parti i supereroi non si vedono da un pezzo. A parte Behrami, quello che corre sempre e comunque, il resto è da mani nei capelli. Anche perché, e questo è un problema, non solo una Fiorentina già povera è stata distrutta al mercato di gennaio dal punto di vista tecnico, ma il gruppo è sfilacciato e stordito mentalmente da un pezzo. Esempio: è bello pensare che a fine stagione verrà fatta piazza pulita. Certo. Peccato che l´altra faccia della medaglia ti dice che ti devi salvare con tutti giocatori (non proprio tutti, ma quasi) che se ne andranno via. Quanto saranno motivati? E affamati? Mah. La risposta sta nella testa di professionisti che da qualche parte avranno un po´ d´orgoglio, si spera. E non può certo essere solo un contratto a smuovere i cuori. Sarebbe troppo triste.
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Un gruppo in partenza, salvarsi per la dignità
Agli infortuni si aggiunge la demotivazione di giocatori arrivati al capolinea
Adesso, per esempio, l´acqua calda è diventata notizia: Montolivo e Natali andranno al Milan. Il primo ha firmato da un pezzo, l´altro ha pescato il jolly grazie ai buoni uffici del suo procuratore, che casualmente si occupa anche di tale Ibrahimovic. Kharja si troverà un´altra squadra sull´orario ferroviario, Cerci l´incompreso cercherà una città più comprensiva, Olivera (non pervenuto) boh, Lazzari dovrà cercare qualcuno che lo riscatti, Vargas (il cui infortunio certo non lo aiuterà) un estimatore del genere "loco", Boruc qualcuno che dal Regno Unito si faccia vivo per soddisfare la sua nostalgia di nebbia e pioggia, Ljajic verrà rimesso per la terza volta sul mercato sperando che sia la volta buona, Marchionni (fine contratto) una squadra la troverà, Felipe avrà anche voglia di ricominciare a giocare a pallone, sport che un tempo praticava con dignità e Amauri andrà pure lui al Milan, che pare stia investendo molto sugli anziani. Certo, detta così questa cosa suona un po´ cattiva, cinica e irrispettosa. Ma non è vero: nessuno dubita che questi ragazzi abbiano delle qualità e possano fare meglio. Ma il fatto è che adesso non "possono" fare meglio, ma "devono" fare meglio. In fondo salvare la Fiorentina è il minimo che possono fare per ritrovare la dignità. Quindi non resta che lottare contro la sfortuna e contro un presente che è un pianto. Alternative? Zero, of course.
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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