Nella consueta rubrica del sabato, Rock&Gol, Benedetto Ferrara immagina su La Nazione la Fiorentina come una classe del liceo:
La Nazione
Un giorno in 2F: viola come al liceo, raccontata da Ferrara. Luca, Arturo e…
"Quello che faceva dannare di più il prof era Luca, uno capace di interrogazioni da otto in pagella ma anche di strane amnesie. In più era un po’ borioso, e se prendeva un sette faceva strani gesti, come dire: 'Io sono io e voi…' Un suo parente, zio Fali, era amico del preside e, siccome veniva da una scuola di alto livello (alle medie era un fenomeno, ma poi si era un po’ perso), una volta aveva chiaramente detto alla prof che tanto lui era lì di passaggio e che presto sarebbe andato ad Harvard. Diverso era Arturo, che invece non veniva interrogato quasi mai. Lui era un ragazzo umile e spesso un po’ frustrato nel non essere mai chiamato alla lavagna, anche quando aveva passato la notte a studiare. Forse perché non aveva chissà quali referenze... Poi però prese un 7 e offrì la Fanta a tutti. Il sorriso più bello era quello di Christian, un ragazzo di origini africane che non solo studiava, ma era il primo a dare l’esempio, sia in classe sia fuori, dove organizzava le sfide a pallone con gli altri licei, si dava da fare con gli amici per motivarli nello studio e nelle altre attività. “Prendete esempio da Christian, se volete una bella pagella e non ripetere l’anno come ha fatto Alessandro”. Già, Alessandro. Troppa indisciplina e troppe forche. Per non dire dello stucco sparato con la cerbottana sulle terga della prof di ginnastica. Ora era stato mandato in una scuola privata per fare tre anni in uno. E andava anche benino. Ma che delusione, però. Chissà come finirà questa storia".
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