La Fiorentina ha vinto le ultime quattro partite casalinghe con l'Udinese segnando una raffica di gol: 16 in tutto, cinque in un colpo solo, mai meno di tre. Ma attenzione al lato B: i friulani nelle medesime quattro sfide hanno sempre bucato la porta viola, sette volte in tutto. Semplici statistiche, che però hanno un senso.
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Udinese: il gruppo dei miracoli con la testa all’Europa
La Fiorentina ha vinto le ultime quattro partite casalinghe con l’Udinese segnando una raffica di gol: 16 in tutto, cinque in un colpo solo, mai meno di tre. Ma attenzione …
L'incrocio che inaugura il campionato promette emozioni e spettacolo. Gli ultimi risultati favorevoli non devono illudere. La squadra di Guidolin è il peggior cliente possibile da incontrare in questo agosto infuocato perché è molto avanti con la preparazione (ha già giocato l'andata del playoff di Champions a Braga pareggiando 1-1); perché per tradizione è corta, tosta, implacabile nelle ripartenze e nelle verticalizzazioni; perché ha fame e gioca con lo spirito da provinciale. «Vogliamo arrivare prima possibile alla salvezza», lo scaramantico obiettivo del suo tecnico che stimola i suoi ad una partenza lanciata. La stessa strategia del primo Prandelli a Firenze. Anche lui volava basso per mirare in alto.
Molto dipenderà da Di Natale, il pericolo dei pericoli. Giuliana Pozzo, moglie dell'azionista di riferimento Gianpaolo, proprio ieri lo ha premiato con un dvd raccolta dei suoi ottanta gol negli ultimi tre campionato. Verrebbe da consigliare a Montella di procurarsene in fretta una copia e farla vedere ai suoi difensori, due dei quali, gli argentini Roncaglia e Gonzalez, conoscono Totò soltanto perché ha uno spessore internazionale. Ma lo scugnizzo più prolifico del mondo potrebbe rimanere in panchina. Lo ha ammesso Guidolin, prima di partire per Firenze. Non è solo pretattica, ma la logica dei fatti. L'Udinese gioca tre volte in sei giorni e il secondo appuntamento contro il Braga, che chiude il cerchio, vale la Champions e non può essere fallito visto il favorevole 1-1 dell'andata in Portogallo. Di Natale, 35 anni da compiere a ottobre, va preservato. Già l'anno scorso non ha quasi mai giocato tre partite in una settimana. Ora, è vero che siamo all'inizio della stagione e le energie non dovrebbero mancare, ma è anche vero che mandarlo in campo contro la Fiorentina potrebbe essere un rischio.
L'Udinese, Pozzo in testa, vuole soprattutto la Champions. Perciò la formazione della prima di campionato risentirà della sfida di martedì: turnover massiccio che colpirà tutti i reparti. E Di Natale in panchina, nonostante Barreto e Ighalo siano indisponibili e Muriel, ex compagno di Cuadrado nel Lecce, uno che ha il gol nel sangue e può far male, buono solo per la panchina a causa di un infortunio. Alla fine la coppia d'attacco potrebbe essere composta da Fabbrini e dal neoacquisto brasiliano Maicosuel, appena arrivato da Botafogo. Una seconda punta e un trequartista. Forse Guidolin esagera, ma Montella fa bene a non fidarsi. L'Udinese è una macchina perfetta che cambia pelle, non i risultati. Due anni fa, tra la sorpresa generale, arrivò quarta. L'anno scorso ha chiuso addirittura terza, centrando il secondo preliminare di Champions consecutivo. Anche stavolta, come ogni campionato, è ignorata dai pronostici, ma sottovalutarla sarebbe l'errore più grave che potrebbe commettere la giovane Fiorentina. D'estate i friulani cedono sempre pezzi da novanta senza risentirne. L'anno scorso se ne sono andati Sanchez, Inler e Zapata e non è cambiato niente. Stavolta è toccato a Handanovic, Isla e Asamoah, ma i nuovi promettono di non far rimpiangere chi è partito. Il portiere Brkic è stato decisivo a Braga, il brasiliano Willians già detta legge in mezzo al campo. Muriel è una scommessa quasi vinta: se seguirà i consigli di Guidolin potrà diventare il nuovo Sanchez. Mica poco. Intanto speriamo che la nuova Udinese sia un tantino diversa da quella vecchia, che ha chiuso lo scorso campionato con 4 vittorie consecutive senza neppure subire un gol.
Alessandro Bocci - Corriere Fiorentino
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