Così commenta la "Rosea", mentre il Corriere dello Sport critica ancora più duramente:
Il turnover di Italiano, sette facce nuove rispetto al Ferencvaros (il giovedì!) è salutare, l’assenza di rotazioni del Napoli che martedì (martedì!) si è inginocchiato al Real produce effetti anestetizzanti e quando Anguissa (31') sente che i flessori l’hanno abbandonato, Garcia esce dal tridente, infila Raspadori, va di 4-2-3-1 a mani giunte. Il Napoli è tanto talento, però depotenziato e destrutturato, ma nelle pieghe d’una partita si può fare anche da soli: in 5' - dal 23' al 28' - una percussione a destra (Kvara, più Olivera, più Osimhen) costruisce l’1-1 che il Var, giustamente, azzera per confermare la decisione di Baccini; e il resto deve lasciarlo germogliare Lobotka, mandandone tre in terra per margherite, prima che Terracciano si trasformi in Superman. Un monologo che Garcia alimenta con una serie di sostituzioni incomprensibili: esce Politano (che non gradisce) per tornare al 4-3-3 insieme a Cajuste); poi fuori Osimhen (Osimhen!), Lobotka e anche Zielinski per provare con Simeone, Gaetano e Lindstrom, con Kvara a destra, Raspadori a sinistra e Italiano che la conquista in scioltezza
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