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Troppa euforia, i giocatori viola si blindano

Ultima raffica di Fiorentina-Juve dopo l’overdose di calcio parlato, scritto e soprattutto immaginato: la partita è un sollievo dopo l’incrocio lungo undici giorni, fra sfottò, tensioni e sillabe scannerizzate alla …

Redazione VN

Ultima raffica di Fiorentina-Juve dopo l’overdose di calcio parlato, scritto e soprattutto immaginato: la partita è un sollievo dopo l’incrocio lungo undici giorni, fra sfottò, tensioni e sillabe scannerizzate alla ricerca di polemiche. Che però non ci sono state: dal tweet juventino sulla bistecca in poi, la sobrietà sembra aver preso il sopravvento. Trattasi probabilmente di tregua temporanea.

Scorrerie comunque in molti campi, compreso quello dello spionaggio: l’albergo della Juve era così segreto che da metà pomeriggio una ciurma viola aspettava il pullman nero-notte per offrire ai giocatori bionconeri una quota standard di sberleffi. Firenze carica a pallettoni. La Juve — fa capire chiaramente Conte — considera l’Europa League un surrogato deludente della Champions.

Essere qui è un ripiego, non un piacere: e gli ultimi minuti di Istanbul (Galatasaray promosso) fanno ancora più male del gol preso da Gomez nell’andata degli Ottavi.

Esattamente il punto di vista opposto rispetto a quello viola, perché Fiorentina-Juventus si potrebbe giocare anche nel torneo dei bar e l’attesa sarebbe simile. Forse è provincialismo? Considerazione che non incide sul comportamento di Firenze. Avverte però Pasqual: «In giro c’è troppa euforia, il pareggio che abbiamo ottenuto non ci autorizza a essere sereni. Per questo io e i miei compagni ci siamo estraniati, abbiamo letto zero e ascoltato ancora meno, cercando di restare concentrati»: così il capitano, a nome della squadra.

Perchè se la Fiorentina giocasse portandosi dietro l’adrenalina della città sarebbe a rischio antidoping per eccesso di carburante. Parla Pasqual insieme a Montella, anche se non è sicuro che oggi il capitano giocherà. Le ultimissime considerano in vantaggio Vargas, del resto Pasqual risponde con una battuta a chi gli chiede cosa gli prova ad essere vicino alla presenza numero 300 con la maglia viola: «Mah, l’allenatore mi ha lasciato fuori anche il giorno del mio compleanno...». Montella lì accanto sorride (...).

Angelo Giorgetti - La Nazione