Questi altri passaggi dell'intervista di Luca Toni al Corriere Fiorentino:
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Toni: “Voglio vedere ADV contento. Firenze…”
Questi altri passaggi dell’intervista di Luca Toni al Corriere Fiorentino: Da Domenici a Renzi, quanto è diversa Firenze? «Soprattutto sono cambiati i sensi unici, infatti i primi giorni abbiamo …
Da Domenici a Renzi, quanto è diversa Firenze?
«Soprattutto sono cambiati i sensi unici, infatti i primi giorni abbiamo avuto qualche problema e ci siamo presi un po' di multe perché i vigili, quelli, sono rimasti i soliti: ti fermano e scrivono subito (ride, ndr). Scherzi a parte è una città fantastica, però vedo tanti turisti, mica me la ricordavo così! In centro, dove abito, è un casino! Però qui si vive bene, non è grandissima…».
Occhio, sembra Marchionne...
«No, no. E poi lui parla da Torino, io ci ho abitato e non mi sembra che si stia così bene! Firenze è una città fantastica, la mia compagna la ama, abbiamo tanti amici e ci sentiamo a casa. Però finita la carriera tornerò nella mia terra a cui sono molto legato. Ho già fatto casa vicino ai miei genitori».
Ma se le proponessero un futuro in società?
«Non lo so, adesso mi piace fare il giocatore. Non l'ho fatto per due mesi e Marta mi diceva che non mi sopportava già più. Ho un bel rapporto con i Della Valle, c'è sempre stata sincerità e correttezza. Se sono qua è anche merito di Andrea, la Fiorentina è una società importante e un domani mi piacerebbe rimanere nel calcio».
Si sente un po' la bandiera dei Della Valle? Nei momenti di difficoltà, ecco Toni.
«Speriamo che vada bene anche stavolta. Quello che mi piacerebbe è tornare a vedere Andrea contento. Ha sofferto tanto negli ultimi due anni perché è molto tifoso. A lui piace lo spogliatoio, il rapporto con i giocatori, dà la carica al momento giusto e ha una gran voglia di tornare in alto con la Fiorentina. Sarebbe bello ricreare quel bel gruppo sano della mia prima esperienza fiorentina, si inizia a vincere anche così».
Tra voi giocatori avete già iniziato a vedervi fuori dal campo?
«Sì certo, ed è bello stare insieme. Abbiamo fatto delle cene con le mogli e le fidanzate».
Ma a tavola che lingua parlate?
«Tutte, ma soprattutto il dialetto, io alla fine me la cavo sempre con quello…».
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