LA FIORENTINA è un qualcosa di squisitamente trasversale. Ci si divide su tutto qui, perfino sugli antipasti in trattoria. Questione di genetica, di fibrillazione costante, di attrazione irresistibile allo scontro verbale. Sul viola, però, la città va d’accordo su tutta la linea. Esplode di gioia allo stesso modo e, allo stesso modo, s’indigna. Come in questi giorni, dopo i “fatti di Parma” e la squalifica, tanto lunga quanto incomprensibile, dell’uomo simbolo della serietà e della semplicità. Borja Valero, il ragazzo giusto e leale, colpito dalla tracontanza dei poteri forti. Se qualcuno aveva in mente di far infuriare una città e di ricompattarla in un quarto d’ora (ovvero lo stesso fenomeno che avvenne quando Marchionne definì Firenze ‘piccola e povera’) ha di certo trovato tutti gli ingredienti giusti. «Io ero a Parma, ho assistito a tutta la scena. Anzi, alle varie scene. Sono con la società che ha il sacrosanto diritto di far sentire la propria voce e far valere la giustizia», dice l’imprenditore Sandro Fratini, da sempre tifosissimo viola che non usa parole a mezza voce.
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«Mi può andar bene il rigore dato al Parma, anche se a noi non ne hanno concesso uno molto simile su Ilicic, forse più netto, mi può andare bene l’espulsione di Diakitè, perché a termini di regolamento ci possono stare. Quello che è successo dopo con Borja Valero proprio non lo capisco», spiega Fratini. «A Parma abbiamo assistito a un arbitraggio scandaloso, Gervasoni è colpevole di tutto ciò che è accaduto dopo. La perla finale su Borja è un insulto al buon gusto — dice —. Già non ci stava l’espulsione, ma la cosa più grave è aver scritto nel referto che il giocatore gli ha messo le mani addosso quando dal campo si vede nettamente che Borja Valero cerca solamente di richiamare l’attenzione toccando l’arbitro. E’ ovvio poi che il designatore debba valutare e decidere in base a ciò che è scritto dall’arbitro sul referto. Trovo iniquo tutto l’arbitraggio di Gervasoni e quest’ultimo atto veramente incomprensibile, sotto tutti gli aspetti. E dirò di più, anche i tifosi del Parma sono rimasti meravigliati di ciò che accadeva». «Quindi – conclude - sono a fianco della società nel portare avanti la battaglia e chiedere rispetto, anche se personalmente sono sicuro che non ci sia nessuna cospirazione contro la Fiorentina. L’unico arbitraggio scandaloso è stato quello di Gervasoni. Gli altri arbitri che ci hanno penalizzato, hanno fatto errori di valutazione ma non cose grossolane. Quindi li posso comprendere, mentre non comprendo lui». Da Fratini allo storico Cosimo Ceccuti, altro cuore viola. «Colpire la Fiorentina, a Firenze, significa colpire la città. – dando alla “rivolta una lettura sociologica –. Il motivo di tanta rabbia? Il fatto che sia stato colpito un giocatore simbolo, che fa del fair play la sua forza. Firenze comprende chi sbaglia e accetterebbe le scuse di chiunque. L’umiltà viene apprezzata, la tracotanza nessuno riesce ad accettarla».
CECCUTI analizza la questione più da vicino: «Se guardiamo alla partita di Parma, si può dire che in passato abbiamo perso anche punti e sfide più importanti, come con Inter e Napoli, ma qui il punto è un altro. La reazione è stata così forte perché è stata ferita la dignità». E con i viola solidarizza anche l’ex presidente degli industriali Giovanni Gentile. «Io Borja Valero non so neanche chi sia, di calcio non ci capisco nulla – esordisce con una risata Gentile – ma una cosa la so bene, e cioè che la Fiorentina, in passato, ha sempre pagato. Con i Della Valle poi sono sempre stati usati due pesi e due misure. E’ un’ingiustizia, è l’ora di finirla anche per un discorso di etica e di giustizia”.
LA NAZIONE
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