In campo fa il duro, ma fuori sorride e si diverte - scrive Il Corriere dello Sport/Stadio -. Eppure, anche quando parla di altro, dal cane Roco, un bouledogue francese, fino alla sua simpatia per gli attori spagnoli, Mario Suarez pensa sempre alla stessa cosa: vincere. Una vita, la sua, fin qui a recuperar palloni da giocare sempre lì, davanti alla difesa, per garantire la giusta tranquillità a tutti gli altri compagni. Centrocampista roccioso, con spiccate doti difensive, specializzato nel rubare la palla agli avversari e nel far ripartire subito la manovra offensiva, preciso per il calcio di Paulo Sousa. Suarez ha dimostrato di essere difficilmente superabile nei duelli aerei, piuttosto bravo nei tackle e pure irriverente quanto basta nei contrasti con gli avversari e negli anticipi.
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Suarez, il duro dal cuore d’oro: il modello è Redondo
Il centrocampista viola pensa sempre alla stessa cosa: vincere
Ha imparato i segreti del suo essere metronomo in mezzo al campo studiando da vicino uno dei suoi punti di riferimento, Redondo: se c'è da entrare duro lui la gamba non la toglie mai. Dovrà essere abile a calarsi subito nelle dinamiche di gioco del calcio italiano, ma non intende fallire. Punta a vincere, per la Fiorentina e pure per se stesso, perché solo così potrà continuare a cullare il sogno di una nuova convocazione in nazionale. Ha scelto Firenze per rimettersi in discussione e per tornare a vincere da protagonista. Un duro dal cuore d'oro, che punta tutto sulla sfida viola.
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