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Steadman, Williams e Singleton: perché la scelta di Rossi è stata sofferta

Oltre il dolore per un ragazzo d’oro preso a martellate dalla sfortuna, la storia di Rossi insegna anche altro, e dobbiamo tenerne conto per capire quali dinamiche abbia innescato tra lui …

Redazione VN

Oltre il dolore per un ragazzo d’oro preso a martellate dalla sfortuna, la storia di Rossi insegna anche altro, e dobbiamo tenerne conto per capire quali dinamiche abbia innescato tra lui e la Fiorentina questa incredibile serie di infortuni. Partiamo dal gennaio 2012: la Fiorentina spende 11 milioni per un giocatore ai box e lo fa con orgoglio. E’ l’unica società italiana a riportare in patria un fenomeno assoluto, che solo la colpevole distrazione dei club nostrani aveva fatto volare al Villarreal.

Rossi si innamora della Fiorentina perchè lo accoglie quasi senza chiedergli nulla in cambio, se non di tornare il Fenomeno. Cosa che Giuseppe fa, tanto che nella prima parte della stagione 2012-2013 segna 14 gol con una gamba sola, o quasi. Roba da geni.

La prima resa dei conti il 5 gennaio 2014: lo scontro con Rinaudo non è dei più terribili, ma la torsione del ginocchio destro fa venire i brividi. Qui le aspirazioni del giocatore e della Fiorentina rischiano di prendere strade diverse: il primo ha in testa il Mondiale in Brasile, la seconda pensa oltre e cerca alternative a Steadman (il chirurgo Usa preferito da Rossi).

Decide Pepito, che sceglie Steadman. Il giocatore anche dopo l’ultima disavventura (lesione al menisco) entra nella clinica di Vail (ma stavolta per andare dall’assistente di Steadman, Steven Singleton), dopo un consulto da Williams a Londra (preferito dalla società). Ieri le parole del campione di basket Danilo Gallinari — operato da Steadman — suonano come un ammonimento: «Se tornassi indietro, non andrei da lui. La mia è stata una scelta sbagliata, ma era considerato uno dei migliori. Ora, poi, vedo i casi di Rossi, Westbrook e della Vonn...».

La Nazione