L’UNICO problema resta lo spazio. Nonostante i tecnici della famiglia Della Valle abbiano fatto avanti e indietro con il metro e la calcolatrice a caccia di un po’ d’ettari di terreno libero, ancora la superficie non c’è. E se si vuole il nuovo stadio va trovata.
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Stadio: Mercafir ok ma non basta
Della Valle guarda a nord e nella zona di Castello
E’ da qui che riparte l’incontro fra il sindaco Dario Nardella e il patron della Fiorentina Diego della Valle, per capire dove e come “allargare” l’area della Mercafir.
Perchè il nodo è questo: i 32 ettari individuati dalla variante urbanistica, approvata dal consiglio comunale nell’ottobre del 2012, non sarebbero sufficienti a realizzare il piano industriale del nuovo stadio con i servizi annessi.
LA COSIDDETTA zona sud dell’intera area Mercafir è destinata infatti non solo ad attività pubblico- sportiva ma a un mix di funzioni ad esso complementari: turistico-ricettive, direzionali e soprattutto commerciali. Se lo spazio fosse ritenuto sufficiente, impedimenti urbanistici non ci sarebbero e i Della Valle potrebbero farsi avanti subito per partecipare al project financing per la costruzione del nuovo stadio e dell’intera cittadella dello sport. Ma la coperta pare ancora corta.
Dei complessivi 32 ettari, 9,3 sono destinati ai parcheggi, 22,7 allo stadio vero e proprio e alla cittadella dei servizi: più precisamente 7,5 ettari per lo stadio e 6,7 i servizi, di cui un ettaro di superficie coperta di nuovi edifici, 8mila metri quadrati di piazza e 49mila metri quadrati di parco.
Da tempo, per rendere il progetto economicamente sostenibile i Della Valle cercano un «passaggio» a Nord, verso Castello. Qui potrebbero trovarsi un bel po’ di metri quadrati sui quali costruire attività remunerative da affiancare al progetto stadio.
Acquisiti da Unipool Sai, sui circa 160 ettari dell’area di Castello il piano regolatore ha previsto zone a destinazione residenziale, direzionale e commerciale. Complessivamente si parla di qualcosa come 250mila metri quadrati di superficie edificabile. E’ logico quindi che i Della Valle guardino con appetito a quel terreno. Oltretutto Unipool non avrebbe ancora attivato alcuna procedura per il ritiro delle licenze urbanistiche necessarie a costruire case o negozi. Anche se è altrettanto logico che serva un piano strategico ponderato prima di decidere come utilizzare un spazio di 160 ettari, di cui 80 passati nelle disponibilità dell’amministrazione comunale.
Sembra che i tecnici del patron viola abbiano già fatto qualche tentativo di acquisizione di area anche dalla parte opposta, su una delle poche zone in mano privata di fronte al Palazzo di Giustizia, con “licenza” di costruire. Ma il prezzo richiesto dal proprietario del terreno sarebbe stato esorbitante. L’annunciato incontro fra sindaco e Della Valle potrebbe però sbloccare la situazione. Anche perché al momento richieste ufficiali all’amministrazione comunale non sono mai arrivate.
Olga Mugnaini - La Nazione
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