Il silenzio sul Franchi è calato dopo venti minuti - scrive Stadio -. Col gol di Bacca. Ribadito poco dopo da Carriço. Poi, la grande mobilitazione costruita dalla società viola si è trasformata nel più clamoroso dei boomerang, culminato nel coro portato in giro per l'Europa ai tempi di Batigol, nell'era Cecchi Gori: «M'innamoro solo se, vedo segnar Batistuta». Quasi come a dire: allora vincevamo, ora non più. C'è stato il fallimento, che nessuno dimenticherà mai, ma i sogni di gloria, negli anni precedenti e nella precedente gestione, spesso erano stati trasformati in realtà. Questo è un dato di fatto. Da bomber capaci di trovare la rete e da centrocampisti in grado di costruire l'azione con concretezza.
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Stadio: la furia del Franchi contro squadra e Della Valle
Fischi e cori contro: dopo venti minuti parte la grande contestazione dei tifosi
Prima il coro «Fuori le palle, viola fuori le palle», poi si è andati oltre i limiti del pudore. Nel mezzo della curva è poi scattato anche un «Avete rotto il...». Quindi, nel mirino c'è finita la proprietà. «Spendere, bisogna spendere, per vincere, per vincere». In tribuna, c'erano tutti, Diego e Andrea Della Valle in prima fila. E la rabbia non ha risparmiato nessuno. Nemmeno Borja Valero, fischiatissimo all'uscita. Gli applausi di scherno misto sono piovuti a catinelle con il rigore sparato alle stelle da Ilicic, il settimo stagionale. Firenze ha fatto di tutto per crederci, per tentare la "remontada" insieme alla squadra, ma si è arresa davanti all'evidenza. Quasi come se sul campo si fosse celebrato il fallimento di un progetto.
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