Stadio: il Cuadrado di Verona sembrava proprio quello vero

La firma sul rinnovo del contratto paradossalmente sembrava averlo frenato invece che liberato da un peso e così, blocco su blocco, Juan Cuadrado era diventato quasi irriconoscibile. Impossibile che quella fosse la vera 'Vespa'. Ma nemmeno poteva essere un “problema” la scadenza spostata in avanti fino al 2019 con conseguente riconoscimento economico per quanto fatto nei due anni precedenti a questo in maglia viola. Anzi, ovviamente. Doveva essere solo un periodo così, di quelli che càpitano anche ai migliori, e adesso Montella, la Fiorentina e i tifosi viola sperano che la scintilla del Bentegodi inneschi il Cuadrado che tutti conoscono. Gli sprazzi del trascinatore riconosciuto si sono intravisti, però il colombiano ha bisogno di dare continuità al proprio rendimento tornando a mettere in mostra il repertorio di colpi in suo possesso. Non una volta, ma cinque, dieci di seguito. E allora sarà di nuovo il Cuadrado che tutti apprezzano e ritengono uno dei calciatori più talentuosi del campionato italiano.

Soprattutto - scrive Stadio -, Cuadrado aveva abituato bene, benissimo, e prestazioni sufficienti, al massimo discrete, per uno del genere corrispondono a una smorfia sul viso. Figurarsi se con un solo gol segnato in 9 partite disputate fino alla trasferta di Verona (al Franchi contro l’Inter peraltro bellissimo per preparazione ed esecuzione) e servendo in aggiunta tre assist tra Milan e Udinese (2), tanto più che scarsa efficacia persuasiva aveva la rete in Europa League (al Guingamp) nelle tre gare giocate. Uno score comunque apprezzabile, ma non per uno che si chiama Juan Guillermo Cuadrado. A Verona si sono visti sprazzi del Cuadrado che era con alcune incursioni vecchio stile, una meritevole del rigore, oltre al gol decisivo nel ruolo di punta d’appoggio a Gomez: la Fiorentina ci conta.

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