Per Firenze è la partita che adesso vale un'intera stagione. Essenza di un sogno, due gocce di Europa e di Coppa, come fosse uno Chanel Numero 5. Profumo di felicità, quanto valga questa semifinale lo hanno gridato in migliaia anche in occasione di Fiorentina-Cesena: «Portaci, portaci a Varsavia, o Montella portaci a Varsavia...». Un urlo, una preghiera, un desiderio. Per tanti l'occasione per lottare per qualcosa mai assaporato. Generazioni senza successo o dai successi liofilizzati, quelle fiorentine che ancora ricordano le Coppe Italia e la Supercoppa di Vittorio Cecchi Gori, il secondo posto-maledetto degli anni dei Pontello con annessa la stramaledetta-finale di Coppa Uefa ad Avellino contro la Juve. Oppure generazioni che hanno sì vinto ma che adesso sono lontane, con barba e capelli bianchi, quelli dell'ultimo scudetto, che si accendevano con Chiarugi, con Amarildo, con Rizzo, con De Sisti e Merlo. La generazione baby, lontana cinquant'anni, un'eternità. (...) Una cosa in comune, totalmente: «I have a dream». Vincere tifando viola: roba da pazzi.
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Stadio: Firenze, la notte dei sogni. Intere generazioni inseguono il trionfo
Per Firenze è la partita che adesso vale un’intera stagione. Essenza di un sogno, due gocce di Europa e di Coppa, come fosse uno Chanel Numero 5. Profumo di felicità, …
Alessandro Rialti - Il Corriere dello Sport
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