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Dopo Marassi, Sousa esaurisce il bonus. Ma non si cambia

A giugno si virerà su un allenatore italiano tra Spalletti, Di Francesco, Pioli, Mazzarri e Sarri : ma per ora si va avanti col portoghese, che ha la fiducia della Fiorentina

Redazione VN

Sulle colonne del Corriere dello Sport - Stadio, Alessandro Rialti analizza la posizione di Paulo Sousa dopo la sconfitta di giovedì a Genova. E' stata solo una sconfitta, per altro arrivata dopo una serie di gare positive. La Fiorentina ufficialmente liquida così il post-Genoa. Paulo Sousa è blindato, fuori da qualsiasi ipotesi di «rottamazione», e nonostante il malumore in città sia lievitato dal club viene alzata una diga attorno all'allenatore. Gli errori del portoghese sono comunque stati rilevati, la formazione stravolta di Marassi ha fatto storcere il naso ma Corvino ha la situazione sotto controllo e la squadra, i giocatori, tutti anche quelli meno soddisfatti dalle scelte di Sousa, sono ben stretti alla Fiorentina. Un gruppo di bravi ragazzi, un'arma in più per non farsi prendere dalla. frenesia. Toccare adesso certi equilibri, secondo la società, potrebbe essere la peggiore scelta, il vero rischio più pericoloso.

A giugno però le cose potrebbero cambiare. Perché lo stesso Corvino ha difeso fin troppo un tecnico non scelto da lui. Ma se uno tra Sarri, Di Francesco, Pioli, Spalletti, Mazzarri dovessero rimanere liberi sarebbero loro l'identikit del nuovo tecnico viola. Italiani, d'esperienza e pronti a lavorare con i giovani al centro del progetto. Ma per ora non si cambia, anche perché la soluzione Guidi non convince a pieno.

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