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Stadio: Da Badelj a Roncaglia, le conversioni di Paulo

Sousa ha convinto alcuni calciatori a "cambiare" ruolo con risultati straordinariamente sorprendenti. E vincenti

Redazione VN

Ha tanti meriti, Paulo Sousa - scrive Francesco Gensini su Stadio -. Ha mille meriti dentro questa Fiorentina che piace anche a chi tifoso viola non è e, soprattutto, che vince dando spettacolo sotto ogni profilo, tecnico, tattico, organizzativo, di personalità. Ma uno più degli altri: ha convinto alcuni calciatori a "cambiare" ruolo con risultati straordinariamente sorprendenti. E vincenti.

BOMBER ILICIC. Piccole-grandi sfumature che stanno facendo le fortune viola. Prendiamo Josip Ilicic. Nel dna ha sì le caratteristiche dell'attaccante, ma in passato spesso e volentieri è stato impiegato più da centrocampista offensivo. Sicuramente avanzato, magari decentrato. Pericoloso quando s'accentrava, però un supporto agli attaccanti "veri". Non in questa Fiorentina. Paulo Sousa lo vuole sempre vicino all'area avversaria, lo vuole pronto a suggerire e a ricevere il passaggio che possa innescare il sinistro, ora utile per la conclusione a rete e ora per l'assist (basta riguardare l'azione del 2-0 a Marassi domenica sera per averne l'esempio illuminante). Lo vuole determinante, insomma: e lo sloveno, da punta, è diventato un riferimento per tutta la squadra.

PALLA A LORO. Prendiamo Badelj e Vecino. In coppia, perché all'unisono di tempi e movimenti si muovono a centrocampo. Sono i registi arretrati della manovra viola, ai loro piedi e alla loro visione è affidata la fase iniziale del gioco della Fiorentina in una perfetta intesa con i difensori che a loro volta sono i primi "architetti". Badelj e Vecino hanno qualità differenti, hanno modi di esprimersi differenti, eppure Paulo Sousa gli ha affidato un raggio d'azione impressionante. Chiudono e ripartono, si fanno dare il pallone senza paura e avanzano, impostano e partecipano alla rifinitura (specie l'uruguaiano). Ormai l'ex Amburgo ha concluso il percorso di affermazione personale cominciato con Montella ed ha conquistato tutti diventando un problema per gli avversari che non sanno più prendergli le misure, mentre l'ex Empoli sta ormai completando il processo di maturazione grazie agli insegnamenti di Sousa che ne hanno fatto un centrocampista "universale".

BORJA IL RIFINITORE. Se Badelj e Vecino si sono presi la mediana significa che nel mezzo non c'è posto per altri. A parte che il Borja Valero di questa stagione il posto lo troverebbe comunque e dovunque, l'opera di trasformazione messa in atto dal tecnico portoghese ha riguardato anche lo spagnolo che da centrocampista naturale si è adattato benissimo nella posizione del trequartista, non per questo muovere riducendo il numero di palloni rispetto a prima. Anzi. La differenza è che Borja adesso è più incisivo e la Fiorentina beneficia delle sue eccellenti qualità negli ultimi 25-30 metri. Infine Roncaglia, non dimenticando nemmeno Giuseppe Rossi che Paulo Sousa vede centravanti puro nello schema preferito e anche questa è una mezza novità: non solo l'argentino è rimasto a Firenze come non sembrava immaginabile appena tre mesi fa (e il fermo alla partenza l'ha messo guarda caso l'allenatore), ma ha saputo dare continuità al proprio rendimento giocando non più come difensore a destra nella difesa a quattro bensì da difensore centrale nella difesa a tre. E se serve anche nella succitata difesa a quattro. Il tocco magico di Sousa.