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Speranze infrante: ora Neto è perplesso

In un anno e mezzo 0 presenze in serie A. E il futuro…

Redazione VN

Pensava di essere il dopo Frey, Neto, ma il dopo Frey per ora è stato solo e soltanto Boruc. E così i dubbi del portiere sudamericano sono aumentati col trascorrere delle settimane e dei mesi, e di tutte le volte che è rimasto in panchina a guardare i compagni giocare. Vero che Norberto Murara Neto ha 23 anni (da compiere), ma quello zero nella colonna delle presenze in serie A gli deve pesare addosso come un macigno, perché soprattutto provoca in lui il timore di veder scappare via la maglia della Nazionale verde-oro che è ispiratrice continua dei sogni di ogni brasiliano. Specie ricordando quello che aveva già dimostrato in patria (e da lì l'interesse prima e la chiamata poi della Fiorentina), con un torneo intero (2010) disputato nelle file dell'Atletico Paranaense e un posto tra i 20-25 convocati del Brasile di Menezes. Conquistato allora, il posto, e perso a Firenze, quando invece l'esperienza in Italia l'aveva immaginata come il rimbalzo necessario e idoneo per la valorizzazione personale definitiva. Di sicuro, Neto non ha creato un problema che sia stato uno. Si allena con impegno, ha ingoiato in estate la preferenza di Mihajlovic verso Boruc dopo aver perso la sfida per la porta viola, ha accettato in oltre dodici mesi di essere titolare solo in due occasioni (contro Empoli e Roma) e sempre in Coppa Italia. Ma un futuro uguale al presente lo preoccupa.

Francesco Gensini - Corriere dello Sport-Stadio