gazzanet

Spalletti, Sousa e gli altri: la nouvelle vague dei tecnici cosmopoliti

Un estratto dell'articolo che troviamo questa mattina su Repubblica

Redazione VN

Su La Repubblica leggiamo un bell'articolo a firma Benedetto Ferrara sulla sfida tra Spalletti e la Fiorentina, quella squadra per cui ha fatto il tifo. Eccone un estratto: "Ha conteso una bellissima casa in via Maggio a Prandelli. E ha vinto lui, arrivando prima di un soffio. Ma i due erano amici e amici sono rimasti, tanto da condividere spesso lo stesso ristorante, all’angolo tra via Santo Spirito e Piazza Nazario Sauro. Buon vino e piatti d’autore, e poi negozi di moda e gallerie d’arte. E tifo dichiarato per la stessa squadra: la Fiorentina. «Allenarla è il sogno della mia vita», disse Luciano da Certaldo nei giorni dell’ozio lussuoso in attesa di una chiamata e di una panchina. Un quasi fiorentino col cuore dipinto di viola. Uno che tanti tifosi sognavano sulla panchina del Franchi. «Vai Luciano, vieni da noi», gli urlavano mentre lui passeggiava in via Tornabuoni. Un sorriso e via. Luciano aveva San Pietroburgo alle spalle: lì non c’era vero ozio ma un lusso esagerato sì, tanto che pure Prandelli rimase senza parole quando lo andò a trovare. Soldi tanti, benefit a sfare e pressioni quasi zero. E’ da lì che l’ex ct iniziò a prendere le lezioni di inglese, immaginando forse un futuro altrove. Al British passò anche Montella, perchè non si sa mai, anche se poi con Ferrero forse non ce n’è stato bisogno. Sono davvero lontani i tempi degli allenatori con la camiciola di lana e il congiuntivo che va e viene. Qui siamo nel club più chiccoso che c’è. Perchè poi è arrivato anche Paulo Sousa".