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Sousa il magnifico: lord con l’anima da… wrestler

Il focus sul tecnico viola

Redazione VN

Sousa nel suo completino elegante a prova di strappo, con le cuciture rinforzate: uno spettacolo sartoriale a prova di balzo. Quando Sousa allunga le braccia e stringe i pugni, ecco è allora che la stoffa si unisce facendo blocco in difesa, perché l’energia solo per un pelo non si trasforma in invasione di campo e test di resistenza per i tessuti. Ieri l’allenatore viola se l’è presa soprattutto con l’arbitro, ha contestato visibilmente la poca severità nel punire i falli a centrocampo che la Samp nel primo tempo ha sistematicamente distribuito su Borja, Badelj e Vecino.

Poco invece l’allenatore ha rimproverato ai suoi giocatori, tranne qualche episodio specifico: le due coperture iniziali troppo vaghe sulle ripartenze della Samp (gialli per Badelj e Vecino), come se lo spot alla rovescia di Gervinho non fosse servito a infilarsi un poco di sale in zucca per contrastare l’inclinazione all’attacco collettivo; qualche disimpegno troppo hard per eleganza non richiesta; un paio di coperture, forse tre, mancate sulle fasce per eccesso di spinta senza aver presente la situazione alle spalle, in caso di palla persa.

Sousa ha applaudito la Fiorentina quando l’ha vista scegliere il ritmo della partita, regolarlo, quando i giocatori hanno peso la decisione giusta per togliere campo alla Samp e poi annientarla con una serie di passaggi a diversa altezza. Applausi composti. Lì il completino ha respirato, insieme al sarto, convinto della propria bravura ma non fino al punto da brevettare un vestito elegante da wrestler.

Angelo Giorgetti - La Nazione