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Sky lancia il calcio in tv del futuro

È come nel Sumo, più sei pesante e più sei bello e vincente e di qualità. Lo stato maggiore di Sky Sport è a Rio per la Confederations Cup (il …

Redazione VN

È come nel Sumo, più sei pesante e più sei bello e vincente e di qualità. Lo stato maggiore di Sky Sport è a Rio per la Confederations Cup (il torneo è anche Rai, ma il trattamento di Sky, come dicono gli esteti, ha effetti totalizzanti). E’ l’occasione per presentare la nuova stagione e festeggiare il decennale delle attività. E così, si getta sul piatto della bilancia un peso insostenibile a chiunque altro. La polpa: per lanuova stagione, tutto il calcio che c’era già, A, B, Champions ed Europa League, più grande fiducia sul ritorno della Liga spagnola e conferma della Premier inglese — a condizioni si direbbe piuttostoonerose: fermo restando che ci si fa belli con il ritorno della Bundesliga, oggi il torneo più smart, Guardiola, il Bayern, Dortmund (lontani i tempi in cui Caressa commentava gare crucche e le definiva “inguardabili” prendendosi sgridate dai vertici). Da aprile 2014 arriva il botto della MotoGp, per la prima volta, che assumerà il modulo della F1, ovvero metà delle gare in diretta esclusiva Sky, a Italia 1 le repliche e la diretta contemporanea delle gare restanti — con Loris Capirossi pronto a entrare nel team della pay-tv. Mettendo in vetrina i Giochi invernali di Sochi (ancora nella nebbia il discorso di coabitazione olimpica con la Rai sia per le invernali che per i Giochi estivi del 2016), aggiungendo le chicche per appassionati di tennis e golf, o Nba, e altre varie ed eventuali impossibili da enumerare, la faccenda si fa gigantesca — e già che c’erano, hanno ingaggiato Del Piero che si divertirà con piccoli doc d’autore prima del rientro effettivo da queste parti. Come fanno, di questi tempi? Si potrebbe chiederlo al patron mondiale Rupert Murdoch, che secondo il Guardian si sarebbe messo in testa l’idea meravigliosa di lanciare una Champions League estiva tra le big del calcio, da giocare tra America e Asia: sono tutti pazzi, ovvio. Ma di quella follia trascinata da budget che esistono e quindi, come dire, suscitano un certo fascino.

Tanto che al gioco col futuro possibile si diletta anche uno come Gianluca Vialli, testimonial emerito di Sky Sport: mentre a pochi km di distanza (ovvero, a Rio, a trecento ore di traffico) i burosauri della Fifa annunciano a malincuore la telecamerina sulla traversa per capire se è gol, lui, Vialli, espone il progetto-ipotesi di dotare di telecamera sottile il petto virile dei calciatori, cucita nella maglia. Sai che belle le rovesciate, dice lui, ma anche il resto diventa subito materia di discussione — ottime per rigori e punizioni, e ci pensate a come sarebbe stato il replay di Zidane-Materazzi? E insomma, siccome a quanto pare la cosa è possibile (cosa non lo è?) via al dibattito suggestivo, con il dovere civico per chiunque di evitare che questa cosa la possano chiamare Maglia-Cam.

Quindi, con buona pace di chi arranca sentendosi resistente, quelli di Sky continuano a schiantare il morale ai passeri aggiungendo tonnellate di sport-live che nemmeno vivendo dieci vite l’appassionato di sport potrebbe smaltire: ma sono proprio loro, gli abbonati che già esistono a essere vellicati mentre agli altri si dice, in sostanza, ma avete idea di cosa vi perdete, su dai, un piccolo sforzo, la crisi passerà.

Resta il festeggiamento del decennale per cui scorrono dati e anche qualche lacrimuccia, ma conta soprattutto enumerare le innovazioni introdotte (stilato un decalogo apposito, dal canale tv allsport, alla F1 multischermo, le Dirette Gol, l’alta definizione, il live sui tablet, i mosaici di canali olimpici eccetera). A Rio per annunciare e festeggiare tutto questo: e in prospettiva Rio quando tra un anno la ridente località sarà centro del mondo per i Mondiali veri — e ancora trasmessi da Sky con 39 partite in esclusiva live come nel recente passato.

ANTONIO DIPOLLINA - LA REPUBBLICA