L’Italia avrà anche bandito gli ogm, ma la Serie A fa il pieno di organismi geneticamente modificati. La corsa allo scudetto riparte infatti con un dna tutto nuovo. Merito di un mercato ricco come non capitavada anni, ma anchedella consapevolezza che il gioco espresso dalle italiane non può reggere il confronto con le big d’Europa.
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Serie A: al via con mutazioni fra le big
L’Italia avrà anche bandito gli ogm, ma la Serie A fa il pieno di organismi geneticamente modificati. La corsa allo scudetto riparte infatti con un dna tutto nuovo. Merito di …
Lo sa bene Antonio Conte che è pronto a scardinare il suo 3-5-2 per renderlo ancora più offensivo, nella speranza di poter riequilibrare il confronto con il Bayern Monaco. Non una rivoluzione copernicana del modulo bianconero biscudettato, ma una variazione sul tema. Esterni più alti per aggredire gli avversari sin dalla difesa e innescare la nuova coppia d’attacco Tevez-Llorente. La Signora, però, avrà bisogno di molto lavoro per interpretare il nuovo spartito e di una nutrita batteria di esterni per reggere la fatica delnuovo sistema: Lichtsteiner invoca nuovi acquisti come Zuniga, ma servirà soprattutto recuperare Pepe.
Ancor di più il Milan investe sulla continuità, di uomini e tradizione: Silvio Berlusconi ha chiesto il ritorno al trequartista, Max Allegri proverà ad accontentarlo con Saponara o, magari, con Honda. E soprattutto ritrovando i meccanismi del suo Cagliari con il ritorno di De Jong nelle vesti di schermo davanti al reparto arretrato. Le risorse offensive non mancano - con il miglior El Shaarawy - bisognerà ritrovare la solidità difensiva che era il marchio di fabbrica del Diavolo. In via Turati, intanto, dopo un lungo colloquio tra entourage di Robinho e Galliani è arrivato l’annuncio: il giocatore ha prolungato fino al 2016.
Quasi identica la Lazio rispetto alla scorsa stagione (come l’Udinese, una novità per Guidolin): un premioal lavoro di Petkovic anche se l’eventuale squalifica di Mauri e i malumori di Hernanes potrebbero scardinare i piani di Lotito e Tare. Rivoluzione invece alla Roma, come ormai d’abitudine. Pur nel solco della scuola francese, Rudi Garcia ha già imparato molto del calcio italiano: 4-3-3 solido a differenza di quello zemaniano, con un centrocampo di corsa e piedi buoni (De Rossi-Strootman-Pjanic). Anche Benitez, dopo la sbandata all’Inter, ha imparato che in Italia non si scherza. Nonostante il melodramma Cavani, Rafa ha lavorato sulla difesa (Albiol e Julio Cesar) almeno quanto in avanti (Mertens-Callejon). Il destino del Napoli dipenderà poi dal centravanti che De Laurentiis riuscirà a regalarsi.
E mentre la Fiorentina – pur nella continuità tattica (torna Pizarro e la difesa a tre) – lavora per incorporare il duo esterofilo Rossi-Gomez, il fattore di cambiamento più importante resta Walter Mazzarri: il suo approdo all’Inter ridarà un’identità a una squadra sballottata tra troppe idee di calcio nel dopo-Mourinho e prigioniera degli infortuni nella scorsa stagione. L’allenatore nerazzurro porta ad Appiano il suo 35-2 base, anche se la prima uscita col Trentino ha dato qualche indicazione in più (in attesa di nazionali e nuovi arrivi, Isla, in particolare). Tutto nuovo l’asse di destra con il fedelissimo Campagnaro e il cileno, mentre in avanti si sperimenta l’asse tra Palacio e un centravanti. Poi toccherà all’Inter restare pazza ma tornare vincente. Perché il dna di una squadra non lo si può cambiare mica poi tanto.
LIBERO
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