Montella vuole vedere Gomez più arrabbiato in campo e per rendere più chiaro il concetto usa un'altra parola, indurendo la voce sulla doppia zeta. La crisi di Mario è il simbolo della carestia che sottoporta mortifica la Fiorentina, predisposta a un possesso palla che nelle versioni peggiori diventa solo esercizio orizzontale per assenza di finalizzatori. Dovrà essere perciò tutta la squadra a recuperare orgoglio, perché anche di questo si tratta, contro il Palermo veloce e spensierato. Che è una squadra in salute, al contrario della Fiorentina che nelle ultime due partite ha messo insieme un punto e venerdì è stata riunita da Andrea Della Valle per un chiarimento collettivo.
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Senza vittoria da due mesi. Gomez, serve più rabbia
Montella vuole vedere Gomez più arrabbiato in campo e per rendere più chiaro il concetto usa un’altra parola, indurendo la voce sulla doppia zeta. La crisi di Mario è il simbolo …
Tempo di bilanci a metà campionato, considerando che i viola non vincono da oltre due mesi al Franchi (3-0 all'Udinese il 29 ottobre) e che il Palermo è la squadra di serie A che non perde da più tempo, 9 partite con 5 vittorie e 4 pareggi. Più in salute di così. In più c'è Dybala (9 reti in 17 giornate) che scintilla e promette di diventare un investimento stratosferico per Zamparini: dopo Pastore e Cavani ecco un altro bel modo per trovare risorse. A proposito di risorse, le due squalifiche in difesa hanno obbligato Montella a ridisegnare la squadra, ma non l'assetto (3-5-2) offrendo finalmente al capitano Pasqual la possibilità di tornare titolare sulla fascia, dove troverà Morganella. Dal piede di Pasqual e qui il discorso riscivola su Gomez potranno affluire idee sfruttabili dalla zucca di Mario, a segno l'ultima e unica volta il 30 novembre all'interno della vendemmia per 0-4 contro il Cagliari.
Poche indicazioni come sempre sulla squadra titolare, ma sembra certa anche oggi pomeriggio l'assenza di Richards, arrivato in prestito quest'estate dal Manchester City. Per lui pochissime occasioni. Stesso discorso per l'atteso Marin, utilizzato solo in Europa League. Montella ha fatto da tempo le sue scelte mostrando una sintonia molto parziale con alcuni dei rinforzia arrivati dall'ultimo mercato; ieri l'allenatore però si è esposto moltissimo su Diamanti, sottolineando in questo modo la bontà di una scelta non solo condivisa, ma anche fortemente ispirata. Diamanti oggi sarà in panchina, Neto neanche allo stadio dopo un curioso (definiamolo così) infortunio alla spalla. Ilicic invece andrà in panchina, in attesa di decidere fra Bologna (offerta di 7 milioni, Fiorentina ingolositissima) e Torino, che però è interessato solo al prestito.
La Nazione
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