La Fiorentina trova il modo di mettere tutti d’accordo: la Lega, Cellino in ritiro coatto al centro sportivo di Assemini e il prode Galliani. Giocare a porte chiuse era proprio sbagliato, tanto da falsare il campionato. A proposito di taroccamenti e dintorni, la squadra viola ci mette del suo nel dare poco senso alla trasferta, giocando la peggiore partita del campionato. Squadra molle e distratta, diremmo assonnata sui primi calci d’angolo del Cagliari che suonano già pericolosi. Arriva il gol di Pinilla, uno che segna abbastanza di rado e il patatrac prende forma. Altro che sfida Champions col Milan, qui si rischia una imbarcata che puntualmente arriva con il 2-0 dei sardi su calcio di rigore. Nel mezzo ci sono il cartellino giallo di Gonzalo (niente Milan) e l’infortunio di Jovetic. Peggio di così era proprio difficile immaginarla questa partita, e pensare che il patron Della Valle l’aveva ripetuto ai suoi in settimana: la gara da vincere era quella di ieri. Niente, il torpore pre-pasquale si è impadronito di squadra e allenatore e buonanotte a tutti.
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Senza tifosi. Nè Fiorentina
La Fiorentina trova il modo di mettere tutti d’accordo: la Lega, Cellino in ritiro coatto al centro sportivo di Assemini e il prode Galliani. Giocare a porte chiuse era proprio …
La giornata a Is Arenas era bellissima, c’era il sole e tanto, troppo vento, se si pensa che si giocava a porte chiuse. Qualcuno deve aver aperto una finestra, non c’è dubbio. Spazi apertissimi anche nella difesa viola, che concede al Cagliari il privilegio di giocare di contropiede persino sullo 0-0, figuriamoci dopo il vantaggio. La Fiorentina pare scuotersi ma è un’illusione, non succede nulla se non il cambio di Jovetic con Larrondo (impresentabile, con affetto) mentre anche Montella pare avere le idee annebbiate togliendo Ljajic per Toni.
Il secondo tempo si vivacizza più per il tentativo di ingresso dei tifosi sardi, accalcati sul marciapiedi fuori lo stadio, che per le reali intenzioni della Fiorentina. Che rischia il 3-0 e invece accorcia con una mezza rovesciata di Cuadrado, agevolato da un’entrata a vuoto di Astori. Poi sinceramente più nulla, cross al vento di Is Arenas e due calci piazzati sfruttati molto male: non ci aspettavano la grazia del pareggio, ma almeno un po’ d’ansia per Agazzi. Ci pensa Cuadrado a togliere la palla buona ai campagni allo scadere, mentre Larrondo si fa notare (!) per un colpo di testa all’angolino basso.
Sinceramente il Cagliari ha meritato di vincere perchè ha fatto la partita che doveva, mentre è stata la Fiorentina a mancare all’appuntamento. Pochi, pochissimi spunti di vitalità in una gara che doveva essere diversa quando realmente si pensa a grandi traguardi. Se invece si aspira a una posizione medio alta va bene anche così. Da Is Arenas, stadio deserto per assenza viola, a voi studio.
La Nazione
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