Seedorf fa finta di nulla, ma se perde stasera…

Seedorf continua a fare finta di niente, come se la panchina del Milan, ereditata due mesi fa da Massimiliano Allegri, non fosse sul punto di esplodere. Firenze sarà un incrocio pericoloso. E rischioso. Una sconfitta potrebbe trasformarsi nel capolinea per l'allenatore chiamato da Silvio Berlusconi e adesso inviso alla squadra e alla stessa proprietà. Sembrava che il professore, neofita del mestiere più scivoloso del mondo, dovesse conquistare il mondo e invece adesso sembra un navigatore sprovveduto nel bel mezzo di una tempesta. Seedorf, fin qui, ha fallito in pieno la sua missione. Sotto ogni profilo: tattico e psicologico. Anche sul piano dei rapporti. Lo ha fregato la presunzione, la smisurata considerazione di se stesso. Un conto è giocare, cioè pensare prima alle proprie esigenze che a quelle del gruppo. Un altro allenare, cioè capire gli equilibri, tecnici e mentali, di una squadra. Non basta conoscere il calcio per capirlo sino in fondo. Così, in poco tempo, Clarence è affondato, allontanandosi a tempo di record da tutto e da tutti: non è in sintonia con i giornalisti (pazienza), ma non lo è neppure con i giocatori (e questo è assai più grave). Con Galliani non c'è mai stato feeling, lo sanno anche le piante di Milanello che l'esperto amministratore delegato aveva difeso a spada tratta Allegri e che, svanita la possibilità di confermare il livornese, avesse puntato le sue carte su Pippo Inzaghi. Ma adesso anche Berlusconi è perplesso. Nell'ultima settimana ha parlato una sola volta al telefono con il tecnico. Una telefonata, assicurano i bene informati, calda solo in apparenza. La conferma di Seedorf è a tempo e legata ai risultati. In caso di sconfitta del Milan a Firenze, l'esonero potrebbe scattare già domani.

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Alessandro Bocci - Corriere Fiorentino