Formidabile quella squadra, tanto brava da spingere un centravanti normale come Paolone Monelli ai confini della Nazionale Campione del Mondo. Successe dopo i due gol in due minuti segnati da Monellone al Catania nell'inverno del 1984, giocata a Palermo, perché il Cibali era squalificato. «Con Pedrinho e Luvanor vinceremo il tricolor», cantavano qualche mese prima con una fiducia senza confini i tifosi etnei ed invece finirono diritti in B, prendendo sette reti in due partite dai viola. «È molto bravo, lo teniamo d'occhio», disse Bearzot dopo le prodezze siciliane di Monelli, ma poi non se ne fece di niente. Ma la trasferta di Catania ha anche il gusto amaro dell'ultima Fiorentina presentabile in trasferta di Prandelli, che perse del tutto immeritatamente nel marzo del 2010 contro la formazione allenata da Mihajlovic giocando meglio degli avversari. C'era ancora un'idea di gioco e una residua voglia di Europa. E quella sera negli spogliatoi di Catania scoccò la scintilla tra la dirigenza viola, cioè Corvino, ed il tecnico serbo, che gettarono le basi per il futuro matrimonio.
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Se Monelli sognava l’azzurro…
I precedenti col Catania raccontati da David Guetta
David Guetta - Corriere Fiorentino
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