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Se le cavallette fanno paura…

A LEGGERE di qua e di là non abbiamo ancora capito (siamo lenti) se la Fiorentina teme il Grasshopper, oppure no. Trattasi di cavallette, così infatti sono chiamati i giocatori …

Redazione VN

A LEGGERE di qua e di là non abbiamo ancora capito (siamo lenti) se la Fiorentina teme il Grasshopper, oppure no. Trattasi di cavallette, così infatti sono chiamati i giocatori di Zurigo, e in ogni caso bisognerà stare attenti, ma da qui a farsi spaventare, c’è tanta differenza, siamo alla prima partita in chiave europea e una squadra attrezzata come quella viola «non deve andare in ciampanelle», frase molto dotta di un esperto. Significa, per i non esperti, guai ad aver paura, ci mancherebbe altro.

CI SONO state partite amichevoli in Italia e all’estero, dalla prossima, a Zurigo, si fa sul serio. Il calcio d’estate è stato anche questo: più ne hai, più ne metti, in Spagna e in Portogallo. Se abbiamo contato bene (insistiamo sul se, a scanso di equivoci) , la Fiorentina ha presentato diciannove giocatori contro il Villarreal, chiamato il Sottomarino Giallo, ma anche gli avversari non hanno badato a spese, tant’è vero che sono stati una quarantina i giocatori in campo in quel bello stadio chiamato «Madrigal». Non è mancato, scusate la pignoleria, uno sfarzo di colori nell’una e nell’altra parte: le squadre hanno indossato scarpe rosse, celesti, bianche, gialle, verdi. Pitti Uomo impallidisce. Però ci viene di ricordare che le scarpe da calcio di Lojacono erano di camoscio (parola del calzolaio).

ORA la Viola ha due impegni a cui pensare, il primo è appunto contro gli svizzeri del Grasshopper in campo europeo, il secondo in casa contro il Catania di Tachtsidis il greco, Barrientos e un altro greco, Leto. A che punto sia la squadra viola si fa presto a dirlo: alcuni giocatori li abbiamo subito riconosciuti, altri ancora no. Semmai c’era curiosità per i nuovi, tra cui Marcos Alonso Mendoza, spagnolo come Borja Valero e come Joaquin Sanchez Rodrigiuez. Con tutte le partite che ci saranno (tante, speriamo, perché vorrebbe dire andare avanti), un gruppo così bene assortito fa tanto comodo.

Giampiero Masieri - La Nazione