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Sconcerti: “Pepito escluso… per il ko di Montolivo”

L’impressione è che l’esclusione di Rossi sia dipesa molto dall’infortunio di Montolivo. Rossi è ancora un calciatore a metà, non è mai stato un problema di talento. Probabilmente sarebbe stato …

Redazione VN

L’impressione è che l’esclusione di Rossi sia dipesa molto dall’infortunio di Montolivo. Rossi è ancora un calciatore a metà, non è mai stato un problema di talento. Probabilmente sarebbe stato accettato il suo rischio in una nazionale normale. Rossi sarebbe stato il numero 23, l’uomo in più. L’infortunio di Montolivo non ha tolto solo uno dei giocatori più importanti, ha quasi cancellato un intero modulo, il più classico di Prandelli, il così detto centrocampo ruotante, dove i tanti registi dell’Italia si scambiano a turno il dovere di cominciare l’azione di attacco. Montolivo era l’uomo più tattico, quello che interpretava meglio un ruolo flessibile. Senza Montolivo questo schema ha sempre fatto più fatica. Verratti ha grande talento, ma è un regista puro e un debuttante. Può sostituire la qualità di Montolivo, non il suo senso tattico. L’unico che gli assomiglia è Aquilani, un normalizzatore, mai determinante ma anche di pochi errori e buon ordine in campo. Ma basterà? Prandelli si è trovato in sostanza a pensare un’Italia molto diversa. Come si arriva da Montolivo all’esclusione di Rossi? Attraverso la ricerca di nuovi moduli. Insigne è un fantasista esterno, aggiunge un’ala a Cerci e Candreva, permette cioè di rafforzare l’ipotesi di un 4-3-3 o di un 3-5-2. Rossi è solo un grande attaccante, per di più nelle condizioni che sappiamo. Se si dovesse capire che Montolivo non è davvero sostituibile, bisognerà prepararsi a cambiare gli schemi. Questo è il senso vero delle scelte.

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Mario Sconcerti - Corriere della Sera