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Scommesse, arrivano i deferimenti di Palazzi

Un paio d’ore di scambio di idee: interessi diversi, collaborazione estrema. Il grande accusatore del calcio Stefano Palazzi ieri ha fatto il punto sull’inchiesta condotta dal pm di Cremona Roberto …

Redazione VN

Un paio d'ore di scambio di idee: interessi diversi, collaborazione estrema. Il grande accusatore del calcio Stefano Palazzi ieri ha fatto il punto sull'inchiesta condotta dal pm di Cremona Roberto Di Martino su scommesse, zingari e partite truccate. In arrivo ci sono nuovi deferimenti per il procuratore federale e dieci nuovi interrogatori per il pm.

Palazzi voleva soprattutto capire gli sviluppi sul caso Mauri, il giocatore della Lazio già al centro dell'indagine per le presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio e ora accusato anche di riciclaggio dal pm di Berna per un conto in Svizzera con movimenti di denaro sospetti. Anche Di Martino vuole saperne di più: ha pronta una rogatoria con la quale chiederà alle autorità elvetiche la documentazione bancaria e gli interrogatori di Mauri e della madre, a cui è intestato il conto. (D'altra parte la Svizzera ha chiesto a Di Martino una mole rilevante di carte, con l'intenzione di approfondire le indagini su partite truccate là). Ma questa sarà la prossima tappa: non è la cosa più urgente, né per Palazzi né per Di Martino.

Il procuratore della Figc ha infatti pronti i deferimenti per le inchieste che erano rimaste indietro, a partire dal caso Napoli, nato dalle confessioni del terzo portiere Matteo Gianello su Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010. Gianello ha riferito di aver proposto la combine (con sconfitta) a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, che «diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa», ma non denunciarono e quindi potrebbero rischiare l'accusa di omessa denuncia. I deferimenti sono attesi a breve, forse già la prossima settimana. E a seguire arriveranno anche quelli per Lazio-Genoa e Lecce-Lazio: non si aspetteranno infatti le integrazioni dalla Svizzera. Pensare a un processo entro Natale non è fuori luogo. «È già successo che un processo si tenga a campionato in corso — spiega Palazzi —. Come si sa, quest'estate abbiamo dato la priorità ai casi che potevano coinvolgere responsabilità dirette delle società per le quali il codice prevede come pena minima la retrocessione. Non si poteva iniziare un campionato con squadre che rischiavano di essere retrocesse in corso». Troppo presto, invece, per commentare le indiscrezioni da Bari, con le dichiarazioni di Kutuzov su Conte («Sapeva che avremmo perso a Salerno») e la partita Inter-Atalanta 4-3 (31 maggio 2009), presunta combine su cui i giocatori pugliesi hanno scommesso: «Anche se adesso va di moda dire che la giustizia sportiva condanna per sentito dire non è assolutamente così. Aspettiamo che l'inchiesta finisca».

La priorità del procuratore Di Martino è invece blindare il pentito Filippo Carobbio, uscito un po' malconcio dai vari gradi del processo sportivo (creduto per AlbinoLeffe-Siena, non per Novara-Siena), ma che continua a essere un pilastro della sua inchiesta. In questi mesi il pm di Cremona ha letto tutti i verbali delle audizioni in Figc. «E ho trovato molte conferme alle parole di Carobbio, oltre a diversi spunti interessanti». Così sentirà altre dieci persone, a partire dal proprietario di ricevitorie Massimo Erodiani, il cui interrogatorio è fissato dopo il 29 ottobre: a Erodiani sarà chiesta anche conferma delle sue dichiarazioni sul presidente della Lazio Claudio Lotito. Gli altri possibili convocati sono i tesserati del Siena ascoltati solo in Figc: Mastronunzio, Stellini, Larrondo, Sestu, Rossettini, Coppola, Bolzoni e i dirigenti Sganga, membro del cda, e il presidente Mezzaroma.

Corriere della Sera