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Savelli sulla Juve: “Vecchia, non saggia”

Violine violette è una pastiglia, completamente naturale, i cui ingredienti segreti sono stati lasciati in eredità dal grande Mario Ciuffi. E a cosa serve questa pillola viola? Di certo, come …

Redazione VN

Violine violette è una pastiglia, completamente naturale, i cui ingredienti segreti sono stati lasciati in eredità dal grande Mario Ciuffi. E a cosa serve questa pillola viola? Di certo, come le più famose pillole blu è un eccitante, che trasforma i portatori di una malattia molto invisa ai fiorentini, la gobbitudine, in ultras della Viola. Sì perché a Firenze si nasce con la maglietta viola addosso e l’impossibilità di sopportare quella squadra priva di colore nella maglia, e che vorrebbe ingrigire la vita di tutti gli abitanti di Fiorenza e dintorni.

E allora analizziamoli i motivi di questo odio sì sportivo, ma che affonda le sue origini nella storia e non solo del calcio. Il primo è un odio generazionale, la Viola, non a caso raffigurata nelle figurine Panini dei mitici anni Ottanta come una biondina irresistibile che vuole rottamare la vecchia signora. Vecchiaia sinonimo di potere ed arroganza, non certo di saggezza. E come potrebbe essere diversamente, essendo l’espressione, ma soprattutto il gingillo di una famiglia così potente, che ha condizionato per quasi un secolo la vita del nostro paese.

E Firenze non ha mai accettato di chinare il capo davanti al potere. Non l’ha fatto quando ha posto le basi del calcio moderno, sfidando gli assedianti a guardare come si giocava a palla mentre si era sotto assedio da mesi. E tra i rientrati a lottare per l’indipendenza della sua città c’era un certo Michelangelo Buonarroti. Non l’ha fatto come colore sociale ha scelto il colore più inviso al potere, vietato nei teatri, ammantandolo di una leggenda fasulla (il bianco ed il rosso mischiati non danno il viola) per poter andare come sempre orgogliosamente controcorrente.

(...)

L’ultima preghiera è per il sindaco, non più sindaco, ma per sempre sindaco Renzi, che siamo sicuri domenica a mezzogiorno saluterà la Merkel o chi per lei, spiegandogli che ha una conference call con Obama per poi, in qualche remota stanza di palazzo Chigi mettersi a guardare la partita in streaming e senza audio per non correre il rischio di essere beccato... Ecco se Renzi ci sta deludendo in questo inizio di azione governativa è perché non ha ancora fatto un decreto legge per restituirci lo scudetto 1981-’82 e poter rigiocare la finale del ‘90...

Andrea Bruno Savelli - la Repubblica