La Procura di Cremona e quella federale sono convinte che Nicola Santoni, se volesse, potrebbe aiutare a fare luce sul ruolo avuto dalla società Atalanta nella combine con il Piacenza e in quella presunta con il Padova. Per il primo caso, Gianfranco Parlato ha riferito di avere ricevuto da Santoni 40 mila euro all'uscita di Parma dell'autostrada il giorno della partita: «Alla fine l'Atalanta pagò». Ai collaboratori di Palazzi, che lo hanno ascoltato ieri per due ore, l'ex preparatore dei portieri del Ravenna ha ribadito invece quanto detto a Cremona: «Non erano 40 mila, ma 30 mila euro, ed erano miei». Santoni ha smentito l'amico Doni, che aveva detto di avergli dato 25 mila euro per pagare l'avvocato (per gli inquirenti erano il prezzo del silenzio): «Io non so perché Cristiano dica questo, ma non è vero. Mai presi soldi».
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Santoni contro Doni «Non mi ha dato soldi per l’avvocato»
La Procura di Cremona e quella federale sono convinte che Nicola Santoni, se volesse, potrebbe aiutare a fare luce sul ruolo avuto dalla società Atalanta nella combine con il Piacenza …
Contraddizioni Non si può dire, però, che la Balena (soprannome di Santoni) abbia una memoria da elefante. Le sue versioni, con il tempo, sono cambiate, e di parecchio. Nell'audizione alla Procura federale del 7 luglio, Santoni disse di avere consegnato a Parlato «15 mila euro perché successivamente avrei incassato i 23 mila euro» della vincita relativa alla scommessa su Atalanta-Piacenza. A Cremona, di recente, sono diventati 30 mila «in contanti». Sempre in estate Santoni disse di avere scommesso 30 mila euro «utilizzando il circuito Betfair, dove puntai per il tramite di conti correnti aperti da due amici», di cui non fece il nome. Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche e ambientali dalle quali si capisce che Santoni e l'avvocato Daniele Benfenati istruiscono il fratello di quest'ultimo (uno dei due amici) su come scrivere la dichiarazione da dare a Palazzi, «e che Pippo (l'altro amico, ndr) deve copiare», «per dare un minimo di credibilità... non di credibilità, di continuità a quello che abbiamo detto». Antonio Benfenati, poi arrestato, dice a Santoni: «L'importante è che serva a qualcosa perché se non serve a niente io col culo che faccio una roba così». Per gli inquirenti sono parole che dimostrano il tentativo di Santoni di costruire un'altra verità. «Stiamo facendo indagini difensive e dimostreremo che i 30 mila erano di Santoni e non provenivano da altri», dice l'avvocato Lorenzo Tomassini.
Parole utili La Procura federale, intanto, potrebbe presto aggiornare il calendario delle audizioni. Dopo Gervasoni e Carobbio, che avevano già dato molti elementi agli investigatori, il lavoro degli uomini di Palazzi sta portando grosse novità. Lo stesso Carobbio ha allargato l'elenco delle partite da controllare (tra cui AlbinoLeffe-Siena su cui già da giugno c'erano state segnalazioni di flussi anomali di giocate sull'Under e sul risultato finale a favore dell'AlbinoLeffe). «Elementi utili e approfondimenti importanti» sono stati forniti anche da Narciso, portiere del Grosseto, ex AlbinoLeffe, che avrebbe raccontato di ulteriori gare taroccate sulle quali ora la Procura federale sta lavorando. Poi è stata la volta di Passoni e, in seguito, di Poloni e Sala, che hanno confermato l'incontro avvenuto con Carobbio prima di AlbinoLeffe-Siena. Molto utile agli 007 federali anche l'audizione di Cellini, anche lui ex AlbinoLeffe, che avrebbe confermato l'incontro del quale hanno parlato Gervasoni e Carobbio, e che sarebbe stato «propedeutico» alla combine di AlbinoLeffe-Pisa.
Roberto Pelucchi - La Gazzetta dello Sport
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