Pochi gol hanno segnato Sanchez e Cristoforo arando vari centrocampi all’estero, ma non è per sfondare le reti che sono qui. Sono qui - scrive La Nazione - per costruire una diga. Amichevolmente vengono definiti «cagnacci»: meglio non trovarseli contro. A livello tattico sono un optional in più per Sousa, mancavano interpreti con queste caratteristiche in un settore dove Badelj (spesso raffinato, ma poco aggressivo) e Vecino (dinamico, ma senza le caratteristiche dell’interditore) hanno formato una coppia adatta principalmente a costruire. Con il grande limite di sapersi inserire poco in attacco. Non parliamo poi dei tiri in porta. Soprattutto Vecino – potendo giocare da mezz’ala come pochissime volte ha fatto – potrebbe trarre il beneficio maggiore nel contesto di un centrocampo più «coperto». Di sicuro Sousa ora ha a disposizione alternative migliori e più varie rispetto alla scorsa stagione: il ricordo di Tino Costa e Kone brilla ancora alla rovescia e sfiora lo zero assoluto riferendosi alle presenze nella seconda parte della stagione.
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Sanchez-Cristoforo: Sousa ha la nuova diga
Cambia il centrocampo. E' aumentata la concorrenza per Badelj e Vecino
I due della diga segnano poco, e eppure proprio Sanchez ha smentito la tendenza della sua carriera realizzando la rete decisiva contro il Chievo. Un bel gol di testa rubando il tempo ai lunghi della difesa. E poi la traiettoria di un suo sinistro dal limite è stata deviata mentre la palla stava schizzando verso la porta. Insomma: Badelj e Vecino pochissimo hanno abituato i tifosi viola ai colpi risolutivi, di testa e di piede. Sarà stato un caso, ma prima di uscire per overdose di acido lattico Sanchez è riuscito a lasciare un timbro in entrambe le fasi del gioco.
Sebastian Cristoforo ha giocato nel Siviglia accanto a un tipo niente male, Grzegorz Krychowiak. Se lo ricorda bene la Fiorentina e ora se lo ricorda ancora meglio il PSG che l’ha comprato per 26 milioni su caldissima raccomandazione del nuovo allenatore Emery
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