«Al gol di Gomez ho esultato anch’io, da lontano, ma come se fossi stato lì. Amo la Fiorenrina, guai a chi la tocca. Ora c’è il Chievo, poi si chiuderanno i conti con la Juventus». Una voce lontana. E’quella di Bernardo Rogora, vecchio terzino, classe 1938. Non dubitiamo che i più giovani e i meno interessati alla Viola d’ieri chiedano, non proprio con sufficienza, ma disorientati : «Rogora? Boh!». (...)
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Rogora: “Fiorentina, che bel gioco”
«Al gol di Gomez ho esultato anch’io, da lontano, ma come se fossi stato lì. Amo la Fiorenrina, guai a chi la tocca. Ora c’è il Chievo, poi si chiuderanno …
Raffaele Righetti, che ha nel cuore così tante Fiorentine, e che per tanti anni ha lavorato lì lo ricorda come un tipo allegro, spontaneo, amico. Era veloce ed atletico, ma anche ”ruvido nello stile, e tuttavia efficace nel controllo dell’avversario”. Aveva giocato nella Pro Patria, nella Gallaratese e nel Padova, e a fine carriera si trasferì al Brescia e alla Salernitana.
Parla con gioia di quel suo magnifico tempo che fu e della Viola di oggi: «La seguo sempre la mia Fiorentina, mia perché non mi sono distaccato mai, sento per telefono amici fiorentini, vengo a Firenze un paio di volte l’anno». Non perde tempo, quando dice: «Mese di maggio del 1969, Fiorentina 2, Juventus 0, a Torino: scudetto, scudetto, scudetto……. Ma ora basta con le nostalgie, c’è la seconda partita di Europa League. Tre sfide con la Juve. Non me lo sarei mai immaginato. Io dicono solo una cosa, anzi due, la prima è che spero che la Fiorentina vinca la Coppa Italia, la seconda è che arrivi presto allo scudetto. E’ una gran bella squadra. Vederla giocare è un piacere».
La Nazione
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