È uno dei tormentoni della paura più in voga tra il popolo viola: «Non vorremmo mica ritornare ai tempi di Rossinelli, Zuccheri, Gola e Bertarelli?». Ma c'è un falso storico, perché il buon Marco Rossinelli non merita davvero di essere inserito in questa retrospettiva un po' inquietante che ci porta dritti ad una Fiorentina molto povera e spesso anche bruttina.
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Rimpiangere Rossinelli, un brocco per caso
L’articolo di David Guetta sul Corriere Fiorentino
Rossinelli arrivò nel 1976 dalla Sampdoria dopo sei stagioni in blucerchiato e in odore di Nazionale: era un terzino fluidificante arrembante anche se non bellissimo stilisticamente. Fu anche pagato abbastanza caro per le esangui casse del presidente Melloni e se non fosse stato venduto Merlo all'Inter sarebbe certamente rimasto a Genova. La sua prima stagione fu eccellente, la Fiorentina arrivò terza e lui segnò 3 reti in 22 partite, un'ottima media per i difensori dell'epoca e anche di oggi. Le cose si complicarono nel campionato successivo a causa dei ripetuti problemi muscolari, anche se l'inizio fu strepitoso: gran gol al Milan e maglia azzurra sempre più vicina. Nell'annata della salvezza collezionò solo 16 presenze e alla fine lasciò di controvoglia Firenze, portandosi dentro il dispiacere di aver vissuto un'esperienza troppo breve.
David Guetta - Corriere Fiorentino
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