"Cinquant'anni di Fiorentina lasciano il segno, nell’anima e nell’accento. Quello spezzino Raffaele Righetti non lo ha mai abbandonato, lui classe 1938 nativo di Cornice, eppure il suo cuore ormai è viola. Una vita dietro la scrivania, quella dello storico segretario del club, andato in pensione nel 2011 al termine di una carriera iniziata nel viale Fanti nel 1961. Righetti si racconta a La Nazione:
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Righetti: “Quella volta che il Trap a Wembley…”
Il racconto dello storico segretario della Fiorentina, con aneddoti e una considerazione sulla nuova proprietà
"Sono entrato alla Fiorentina senza sapere nemmeno che si trattasse di una società di calcio. A quel tempo il club cercava un ragioniere e mi ero da poco diplomato: iniziai il mio percorso per caso. Quando davanti a me si presentò Hamrin per riscuotere lo stipendio non sapevo nemmeno chi fosse. Il modo di Commisso di rapportarsi coi dipendenti mi ha ricordato quello di Baglini: quando acquistò il club nel ’65 confermò tutti e disse: ’Voglio pareggiare il bilancio e vincere il campionato’. Ce la fece. Ricordi speciali? Lo scudetto del ’69, perché è coinciso con la mia promozione. Al secondo posto metto la coppa Italia del 1996. C’è poi un aneddoto legato alla vittoria di Wembley. Ero seduto in panchina e Trapattoni si era raccomandato di tenere un certo aplomb anche in caso di gol. Sa cosa accadde? Bati segnò e la panchina esplose, Trap compreso
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