Nel frattempo si gioca. La Fiorentina - scrive la Repubblica Firenze -, oggi, ha bisogno di punti. Possibilmente tornando a convincere anche dal punto di vista del gioco. Del resto le giornate passano e, al netto della partita da recuperare col Genoa, la classifica rischia di restare un triste ibrido tra la zona che vale l’Europa e le sabbie mobili della lotta per non retrocedere. Ecco perché quella di oggi pomeriggio al Dall’Ara (fischio d’inizio alle 18) è una gara che i viola devono assolutamente provare a vincere. Dall’altra parte, però, ci sarà una squadra tosta. E organizzata. Donadoni è allenatore esperto e preparato capace, per intendersi, di creare più di un problema a Paulo Sousa. «Rispetto alle ultime partite avremo molte meno opportunità», ha ammesso lo stesso tecnico portoghese. Ha ragione.
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Repubblica: voglia di ripartire, il turnover non c’è
Servono i tre punti. Pochi cambi malgrado il calendario serrato
Il Bologna non è né il Cagliari né il Crotone. Ha una tenuta difensiva migliore e, soprattutto, sa stare in campo con molto più equilibrio. Il copione, sulla carta, dovrebbe essere sempre quello. Possesso palla alla Fiorentina, e rossoblu decisi a difendersi per poi ripartire. Ormai si sa. È questa la strada per mettere in difficoltà Borja Valero e compagni. Chiudere gli spazi, far densità, aggredire soltanto nella propria metà campo e poi via a cento all’ora una volta rubato il pallone. Per questo saranno fondamentali i ritmi. Far correre veloce testa e gambe, per non dar vita a quel predominio sterile (e orizzontale) che troppo spesso ha caratterizzato le prestazioni dei viola in questa prima parte di stagione. La domanda è: quanto cambierà Sousa? Questa è la terza partita in pochi giorni, giovedì ci sarà anche l’impegno in Europa League, ed è quindi normale che Paulino possa pensare ad un po’ di turnover. Eppure, lo stesso portoghese, ieri ha lasciato intendere che non ci saranno stravolgimenti. Questione di equilibri e, soprattutto, di ricerca della continuità. Dal punto di vista individuale e dal punto di vista collettivo. Il modulo, per esempio, dovrebbe esser lo stesso scelto sia a Cagliari che col Crotone. Quel 4-4-1-1 capace di trasformarsi in 4-2-3-1 o, a seconda dei momenti, in 3-4-2-1. E gli interpreti? La sensazione è che, rispetto a mercoledì sera, ci saranno tre, massimo quattro cambi. Non di più. In difesa, per esempio, è lecito aspettarsi il ritorno tra i titolari di Tomovic, al posto di Salcedo, e di Milic, al posto di Maxi Olivera. Di certo, in mezzo al campo, tornerà Borja. Lo spagnolo farà coppia con uno tra Vecino (favorito) e Sanchez, e dai loro piedi passerà molto della prestazione viola. Rapidità e verticalizzazioni. Son queste le parole d’ordine. Confermatissimi, salvo sorprese, gli esterni. Tello da una parte, e Bernardeschi dall’altra. E poi l’attacco. Ilicic sarà ancora una volta l’uomo tra le linee a supporto dell’unica punta che, va da se, avrà il volto di Nikola Kalinic.
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