"Si è rotta. Tanto tira oggi, tira domani, prima o poi si doveva rompere". Il film era “Il Ciclone”, e Leonardo Pieraccioni si rivolgeva così al cameriere che, perplesso, lo osservava distruggere l’asciugamano. Una frase che - scrive la Repubblica - Paulo Sousa potrebbe benissimo prendere in prestito. Il riferimento è agli infortuni di Matias Vecino e Borja Valero. Con una specifica. Per lo spagnolo si tratta di un trauma, e quindi non si può parlare di guaio “da usura”. Discorso diverso per l’uruguaiano. Uno che, dall’inizio della stagione, non s’è mai fermato. Ventitré presenze in campionato (per un totale di 1.940 minuti), sette in Europa League, e altri altri 435’ giocati. Tanti. Soprattutto per un centrocampista. Corsa, pressione, intensità. In quella zona di campo si fatica. E così, dopo aver già accusato un vistoso calo di rendimento a cavallo tra dicembre e gennaio, Vecino all’Olimpico si è fermato. Un problema all’adduttore che sarà valutato tra domani e martedì. Non dovrebbe trattarsi di un infortunio particolarmente grave, ma la sua presenza nella gara di domenica prossima col Verona è in dubbio. Anche perché nessuno (Sousa in primis) ha voglia di rischiare. Senza dimenticare il discorso Nazionale. Vecino infatti ha ricevuto la prima convocazione della sua carriera (per le gare del 25 e 29 marzo con Brasile e Peru) e non ha nessuna intenzione di mancare l’appuntamento. E Borja? La botta alla caviglia destra (la stessa colpita lo scorso anno nel match di andata col Tottenham e che lo costrinse a quasi un mese di stop) è stata forte, ma non ci sono lesioni. Anche lui sarà valutato martedì e, anche se si farà di tutto per recuperarlo, la sua presenza col Verona non è scontata
stampa
Repubblica: troppi stop, è allarme a centrocampo
Esami per Borja e Vecino. E domenica contro il Verona mancherà Badelj, squalificato
© RIPRODUZIONE RISERVATA