Non sono misteri veri e propri. Ma Dan Brown, comunque, ci potrebbe scrivere sopra un paio di volumi. C’è il codice Gomez, tanto per cominciare. Che poi è una ordinaria storia di calcio e ginocchia. Una lesione al legamento, un ritorno annunciato e poi rinviato e rinviato ancora. Il tedesco da 20 milioni di euro si è fermato a metà settembre e dal quel giorno si è detto e scritto di tutto. Pure lui l’ha fatto, su fb, per smentire voci incontrollate su diagnosi affrettate e presunte polemiche. Classici retropensieri da infermeria. Il calcio è anche questo, anche se la Fiorentina sulla vicenda è stata molto onesta. «Non abbiamo fatto una gran bella figura sulla vicenda Gomez» aveva detto Vincenzo Guerini prima della sfida col Bologna.
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La Repubblica: Gomez rientra col Catania
La Fiorentina vuole essere sicura, ottimismo bandito (COMMENTA)
Come dire: i tempi di recupero annunciati immediatamente dopo il ko di Gomez non sono stati ottimisti, ma molto, molto di più. Va bene, ma adesso? Adesso l’ottimismo è bandito. E nessuno osa più fare previsioni. Tutti aspettano Gomez, che intanto è tornato a lavorare in palestra. Gli esami raccontano che il problema tendineo è risolto. Persiste però una infiammazione della zampa d’oca (molto simile, come tipo di dolore, all’epicondelite del gomito) e ancora infastidisce il giocatore, che comunque oggi tornerà a provare a correre sul campo. Il che aiuterà tutti a capire qualcosa di più. Escluso fin da subito il suo ritorno con il Livorno, adesso si parla di una panchina col Torino e di un possibile rientro in campo col Catania, nella trasferta fissata il 19 gennaio.
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