Che botta - scrive La Repubblica -. Fuori dalla coppa Italia. E con i giocatori migliori. Fiorentina irriconoscibile. Brutta da non credere. Sì, ok, le occasioni ci sono state. E c’è stata anche una traversa (il Carpi ha colpito un palo). Ma i conti non tornano lo stesso. Squadra troppo lunga, scollegata. Una Fiorentina lontana dai suoi standard. O forse no. Sta di fatto che contro il Carpi, penultimo in campionato con dieci punti, ha buttato via un’occasione enorme. Nel tabellone, dalla parte dei viola, l’unico ostacolo per la finale sarebbe stata la sfida con Milan o Samp (giocano oggi) visto che in semifinale arriverà una tra Spezia e Alessandria. Un torneo che, oltretutto, poteva portare in Europa League. Invece la Fiorentina si è fatta fuori da sola prima ancora di iniziare.
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Repubblica: Fiorentina shock, subito eliminata. La testa non funziona più
E forse nemmeno le gambe...
E dire che Sousa aveva scelto la squadra migliore, tra le riserve in campo solo Rebic (disastroso). Gli altri sono tanta roba. A cominciare da Kalinic, piazzato al centro dell’attacco. Ma la squadra non gira. Fa correre il pallone, questo sì, ma la sua inconcludenza è imbarazzante. Che figuraccia, oltretutto contro un Carpi modesto che ha giocato la sua partitina e ha trovato un gol clamoroso con Di Gaudio, bravo a bruciare tutti in velocità e fregare Sepe con un tiro potente e preciso. Una rete che ha capovolto il pomeriggio della Fiorentina, che per la prima volta si trova a fare i conti con se stessa e con le sue delusioni.
Comunque è già da un po’ di tempo che le cose non girano. Soprattutto sul piano dei risultati. E Sousa non riesce a correggere il tiro. Ieri ha fatto la scelta che nessuno si aspettava, ha puntato sulla qualità dei suoi giocatori, ma evidentemente la testa della Fiorentina non funziona più. E forse nemmeno le gambe. Neppure far giocare insieme per la prima volta Kalinic e Babacar è servito a dare un senso all’attacco. Men che meno le sostituzioni, che non hanno fatto cambiare passo alla Fiorentina. Soprattutto Rossi, salutato da un lungo applauso ma rimasto impigliato nel niente del suo calcio. Brutta serata. Adesso però bisogna ripartire. Domenica c’è il Chievo e alla Fiorentina servono tre punti. Assolutamente.
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