Repubblica: Due ipotesi in caso di addio di Viviano

Settantadue ore per risolvere un caso. E per cogliere (eventuali ed improbabili) opportunità. Il mercato della Fiorentina adesso ruota soprattutto attorno ad una domanda: che ne sarà di Viviano? Anche la giornata di ieri è filata via liscia. Nessun confronto. Né con Pradè né con Vincenzo Montella. Dipende dal giocatore, ma anche dalla società. Tutto lascia intendere, comunque, che già oggi possano emergere novità importanti. Del resto non si può andare oltre, perché qualora il ragazzo chiedesse di andar via servirebbero almeno un paio di giorni per trovare un´alternativa. Stesso discorso se a decidere di cambiare fosse la Fiorentina, e non il calciatore. Bisogna fare in fretta, per intendersi. Al momento (in caso di addio) ballano due ipotesi. Promuovere Neto a titolare indiscusso e prendere quindi una semplice riserva o bocciare anche il brasiliano e andare alla ricerca di un numero uno vero, che venga a Firenze per giocare. Nel primo caso occhio al nome di Agliardi. E´ proprio il Bologna (che guarda caso insiste per avere Viviano) a spingerlo in viola. La proposta è chiara: uno scambio alla pari. Sarebbe la soluzione più semplice. Per costi e opportunità. Un affare da chiudere in cinque minuti. L´altro scenario (più complicato) porta a Stekelenburg. Un´idea nata qualche settimana fa, difficile da concretizzare, ma che non va esclusa a priori. Anzi. Sarebbe un segnale chiaro. Una vera e propria rivoluzione. Via Viviano, e Neto di nuovo in panchina. Per la Roma l´ex Ajax è un problema, sempre che nel frattempo non cambi l´allenatore, visto che Zeman traballa parecchio. In quel caso Baldini e Sabatini potrebbero anche toglierlo dal mercato. Ad oggi però, è cedibile. Per prenderlo servono almeno cinque milioni, ma non va scartata l´ipotesi di uno scambio. Da qualche giorno infatti circola una voce. Con insistenza. I dirigenti giallorossi avrebbero chiamato il procuratore di Viviano chiedendogli di aspettare il più possibile prima di accettare il trasferimento al Bologna. Sussurri, poco di più, ma che meritano attenzione. (...)

Matteo Magrini - La Repubblica