Rossi è un caso difficilissimo da risolvere. Mille punti di vista, tutti comprensibili, ma una sola certezza: Pepito, ora come ora, non offre garanzie. Anzi. Spesso condiziona (in negativo) la prestazione della squadra. Poi c’è Babacar che, almeno dal punto di vista dei gol, ha risposto (quasi) sempre bene. Il suo problema è il gioco. La capacità di muoversi con e per i compagni. E se giocassero sia lui che Kalinic? L’idea c’è, ma la sensazione è che pure stavolta Sousa vada con un solo centravanti. Anche per tenersi una carta in più da giocare a gara in corso in caso di necessità. Insomma. Salvo sorprese si vedrà la miglior Fiorentina possibile. Quella di Genova per capirsi. Con Roncaglia, Gonzalo e Astori in difesa, Bernardeschi e Alonso sugli esterni, Badelj e Vecino in mezzo e Borja Valero ed Ilicic a supporto di Nikola Killer Kalinic. L’unica variazione potrebbe vedere l’abbassamento di Borja a centrocampo (al posto di Vecino), con l’inserimento dal primo minuto di uno tra Baba (appunto) o Mati. Tra l’altro, oggi pomeriggio, ci sarà un altro mini tabù da sfatare. In questa stagione infatti, i viola hanno vinto in tutti gli orari possibili (20,45, 21,05, 18, 12,30 e 19) tranne che alle 15. Due gare, contro Napoli ed Empoli, e nessun successo. Un altro motivo per riprendere a correre. Per restare lassù, e per presentarsi allo Stadium, tra una settimana, col vento in poppa.
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Repubblica: basta rinunce, è l’ora di Kalinic
Caccia ai tre punti con il croato reduce da troppe panchine
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