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La Repubblica: Ai punti vince la Fiorentina

Una notte così era da tanto che non si vedeva. Stadio pieno, facce felici, migliaia di bandierine che sventolano e quella curva, la Fiesole, di nuovo orgogliosamente protagonista. (…) Poi …

Redazione VN

Una notte così era da tanto che non si vedeva. Stadio pieno, facce felici, migliaia di bandierine che sventolano e quella curva, la Fiesole, di nuovo orgogliosamente protagonista. (...) Poi la partita. Intensa. Attesa. Pericolosa. Un punto che vale tantissimo. Una botta di orgoglio per tutta la città, ancora bruciata da quel maledetto 5-0 di qualche mese fa. Ma quella era un’altra Fiorentina. Forse un’altra epoca. Oggi è diverso, Montella ha saputo dare una mentalità nuova alla sua squadra. Che gioca, corre e diverte.

La Fiorentina c’è. E se lí davanti ci fosse una punta sarebbe tutto più facile. Jovetic non ce la fa a reggere da solo il peso dell’attacco. Senza considerare che se c’è Ljajic gli tocca giocare qualche metro più avanti, e non è proprio il suo ruolo. Va bene, avanti così, in attesa che prima o poi qualcosa succeda. Che la Fiorentina trovi l’idea buona per mettere ko la Juve. Sarebbe bello. Ma contro la squadra di Conte non si può mai stare tranquilli, per questo Montella si arrabbia quando Roncaglia scappa via per inseguire un avversario. Bene Cuadrado sulla fascia, il duello con Asamoah è intrigante. Palloni e dribbling. E in mezzo c’è la sostanza di Pizarro e Borja Valero. Giocatori con le idee chiare e un innato senso tattico. Il pallone gira, ma la porta di Buffon rimane stregata. È la Fiorentina a far girare di piú il pallone, anche se non è facile trovare una via d’uscita. La Juve è una squadra organizzata e sa gestire situazioni così. Eppure la Fiorentina non molla, non cambia, gioca il suo calcio senza paura. Se il possesso palla facesse punti, la squadra di Montella avrebbe vinto. La Fiorentina ha più consapevolezza, ha la faccia tosta del suo allenatore, si muove giocando un calcio mai banale, mai uguale a se stesso. Senza punti di riferimento. Peccato che la punta non si arrivata. Sì, è sempre la stessa storia ma fa rabbia vedere che lì manca qualcosa.

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Giuseppe Calabrese - La Repubblica