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Razzismo, depressione, sesso: la verità dei calciatori

La Gazzetta dello Sport ha svolto un sondaggio tra i giocatori di Serie A, che hanno risposto in forma anonima, su tematiche delicate del mondo del calcio. Le risposte sono …

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport ha svolto un sondaggio tra i giocatori di Serie A, che hanno risposto in forma anonima, su tematiche delicate del mondo del calcio. Le risposte sono state raccolte tra maggio e settembre con la collaborazione di alcuni club: i questionari sono 50. Questo quanto è emerso:

DEPRESSIONE — "Calciatore depresso" sembra un ossimoro, come "ghiaccio bollente". Invece Buffon e Vieri hanno spiegato che si può essere in crisi con i milioni e una velina che dorme tra i tuoi cuscini. Petit, il biondo di Francia '98, ha descritto i suoi incubi in un libro. Enke, portiere in Bundesliga, nel 2009 si è suicidato. In Italia se ne parla poco, ma qualche società già si attrezza, qualche calciatore chiede aiuto agli amici. Tra i nostri 50, 29 hanno detto che la depressione è un problema, 12 hanno messo la croce sul "sì" alla domanda: "Ti è successo di vivere la depressione?". Sono tanti e qualcuno potrebbe parlarne, per dare a una mano a chi oggi va a scuola, ma un domani giocherà contro la Juve.

RAZZISMO — Il razzismo è d'attualità. Quattro curve di A sono state chiuse e l'Italia ha conosciuto la discriminazione territoriale. Le risposte del sondaggio sono nette. Il 36% ha sentito un commento razzista da un collega in A, percentuale troppo alta per essere casuale e non preoccupante. Solo due su 50, invece, ritengono che un nero faccia carriera più difficilmente. Come se la generazione anni Ottanta, quella che popola la Serie A, avesse fatto dei passi in avanti nell'integrazione - da qui la meritocrazia - ma conservasse una tendenza (ancora?) non superata per l'insulto razzista.

OMOSESSUALITÀ — Lippi, allora c.t., nel 2009 disse: "Credo non ci siano gay tra i calciatori, in 40 anni non ne ho conosciuti. Penso ci possa essere qualcuno che abbia qualche tendenza, ma non vada in giro a mettere i manifesti". Cassano nel 2012 parlò dell'omosessualità come di un problema, Tommasi nel 2011 sconsigliò il coming out. Le risposte in qualche modo gli danno ragione: il 34% dei "sondaggiati" pensa che un calciatore gay sarebbe trattato diversamente, e la sua carriera compromessa. L'ultima risposta, quantomeno, porta ossigeno al fuoco degli ottimisti. Tre calciatori su 50 hanno dichiarato di aver giocato con un compagno dichiaratamente gay. È vero, può essere successo in A come in un campionato Allievi, ma che importa?

ARBITRI, ALLENATORI, TIFOSI, CALCIATORI — Relax in fundo. Un giocatore su tre vorrebbe essere allenato da Conte, anche se la sua preparazione è da marine e il suo senso della gerarchia sviluppato. Montella sarà contento dei 9 voti, Zeman quasi commosso per la singola preferenza, l'Associazione Italiana Arbitri non entusiasta della quinta domanda. I giudici di porta vengono bocciati per direttissima: i calciatori vorrebbero la moviola in campo, e fa niente se il gioco si dovrebbe fermare per interrogare il monitor. Rizzoli, l'arbitro della finale Bayern-Borussia, era atteso alla voce "arbitro top", la curva del Toro molto meno negli exit poll sui tifosi più apprezzati: Milan, Juve e Inter raccolgono due voticini in tre e vengono trattati quasi peggio di Balotelli, clamoroso capolista tra i più sopravvalutati assieme a Icardi - all'Inter dopo mezza stagione di qualità - e a Schelotto, che in estate è stato ridimensionato anche dai suoi dirigenti. Dall'Inter giù giù, fino al Sassuolo.