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Rambo Roncaglia: “Non andrò mai alla Juve”

“Vincere a Roma per arrivare in Europa. In campo sono un duro” (COMM.)

Redazione VN

Per uno che da bambino giocava con Messi, diventare un fenomeno era il minimo. Ma lui è andato oltre i confini del calcio diventando icona della fiorentinità prima ancora che del tifo. Tant’è che lo amano tutti, senza distinzione di classe, di professione o di militanza allo stadio. Un fenomeno speciale, insomma, altrimenti non si chiamerebbe Facundo Roncaglia. Esploso sui social network con un gruppo che conta oltre 14mila iscritti, poesie, canzoni, anche la “Facundo Commedia”, adesso un libro che uscirà fra pochi giorni. E la benedizione di personaggi illustri come Carlo Conti, Giorgio Panariello, Marco Masini. Tutti rapiti dal Rambo della porta accanto.

Che tipo di argentino è Roncaglia? Bollente o ghiacciato?

«Quando gioco sono caliente per il corazon e frio con la testa. Fuori dal campo sono una persona tranquilla però se mi pestano divento cattivo».

Ora sì che ci siamo.

«Ho detto se mi fanno delle provocazioni, di natura sono buono come il pane».

Tre figli, quella che ha avuto dalla sua prima moglie quanti anni ha?

«Ne compie sei a gennaio, è nata quando ne avevo venti, anch’io ero quasi un bambino. Gli altri due invece sono maschi, 4 e 2 anni».

E magari presto sposerà la sua nuova compagna.

«Voglio sposarmi di sicuro, ma con calma visto com’è andato il primo matrimonio».

In effetti Facundo ha una faccia da cinema, non è che da grande vuol fare l’attore?

«No, non sono bravo come attore».

Film preferito?

«Rambo».

Del calcio italiano cosa le piace? E cosa no?

«Non lo conoscevo, all’inizio è stata dura per gli arbitri, cartellino di qua, cartellino di là…adesso va meglio e dopo quasti mesi dico che non mi piace che la maggioranza delle squadre aspetta troppo chiusa in difesa prima di cominciare a giocare. Quello che mi piace molto invece è come giochiamo noi, sempre con il pallone fra i piedi, squadra larga, veloce, e con tanti buoni attaccanti sei sempre sicuro».

Quello della Fiorentina è il calcio più bello d’Italia?

«Anche la Juve gioca bene».

E le altre grandi? Ormai le ha incontrate quasi tutte.

«A me la squadra che è piaciuta di più è il Cagliari».

Ora scoprirà anche la Roma

«Loro hanno cominciato a riprendersi ora, ci aspetta una gara difficile ma dobbiamo vincere, ne abbiamo bisogno».

Anche perché fra Torino e Samp avete lasciato 4 punti.

«Non siamo stati al massimo in queste due partite e poi non c’è solo la Fiorentina, se sbagli qualcosa gli avversari non ti perdonano».

Montella?

«Bueno, bueno, quando devi lavorare si lavora duramente e poi c’è un tempo per divertirsi e ci divertiamo».

Sembra un bel gruppo il vostro, fra l’altro è il miglior spot che si potesse inventare contro il razzismo nel calcio.

«Ah sì noi ci sentiamo tutti uguali ed è bello vivere insieme fra stranieri perché si conoscono i costumi e le tradizioni degli altri paesi, si parla delle nostre città, di cultura, di politica».

Prossimo traguardo?

«Arrivare fra le prime cinque, sei, per un posto in Europa. Poi in futuro magari pensiamo allo scudetto».

Le piacciono le imprese difficili, a quanto pare

«Solo quelle difficili, le altre non mi interessano».

-Quindi non andrà mai alla Juve?

«No, vincere lì sarebbe troppo facile».

(...)

Laura Alari - La Nazione