«UN PORTIERE che pari, un centrocampista che faccia girare la squadra e un attaccante che segni, poi al resto ci pensiamo noi», era questo il dogma degli allenatori di una volta. Forse, con il tempo, i mister sono diventati più raffinati nell’esprimersi, ma la sostanza non è mutata di molto. Ecco che allora per Genoa, che a Firenze dovrà fare a meno di Frey (il portiere che para), Matuzalem (il centrocampista che fa girare la squadra) e Borriello (l’attaccante che fa gol), l’handicap è pesante. Con tutti il rispetto per i sostituti, uno dei quali, ma Alexandros Tzorvas, è all’esordio assoluto con la maglia del Genoa. Per il trentunenne portiere greco, l’impatto con il campionato italiano era stato devastante e dallo sciagurato Juventus-Palermo (3 a 0) del 20 novembre 2011, non ha più giocato. Sedici mesi senza una partita ufficiale. «Un bella persona e un grande professionista, io con lui mi sento sicuro», ha detto Ballardini. Per altro Tzorvas non è bello solo dentro; ai Mondiali in Sudafrica è stato, infatti, inserito nella graduatoria dei dieci calciatori più sexy. Per quanto riguarda la sostituzione di Borriello, la scelta è obbligata. Gioca Immobile: l’unico attaccante sopravvissuto. Non è stato nemmeno convocato Said (in gol e poi espulso nel 2 a 2 della Primavera ieri con il Torino) e dunque, in caso di emergenza, Ballardini dovrà inventarsi Jankovic terminale offensivo. Immobile aveva giocato come unica punta, anche in quel caso con Bertolacci a sostegno, a San Siro contro l’Inter, disputando, gol a parte, forse la sua miglior partita stagionale. Le premesse sono positive ed è comunque indubbio che Immobile giochi meglio senza avere Borriello al fianco (ne soffre la forte personalità).
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Qui Genoa: Ballardini senza i tre cardini
«UN PORTIERE che pari, un centrocampista che faccia girare la squadra e un attaccante che segni, poi al resto ci pensiamo noi», era questo il dogma degli allenatori di una …
Confermato Tozser al posto di Matuzalem; il rientro di Manfredini, che è diffidato come Portanova, viene rinviato. Troppo rischioso giocare con i due mastini della difesa entrambi diffidati. «Abbiamo una rosa di livello e la certezza di avere sostituti all’altezza - dice Ballardini - Immobile è un attaccante con caratteristiche di profondità, Bertolacci uno bravo a legare il gioco. La Fiorentina è una squadra costruita bene e con una chiara identità: hanno difensori forti, di temperamento, un centrocampo e un attacco con qualità, senso tattico e gamba. Siamo contenti di come abbiamo giocato con Roma e Milan, però non sono arrivati punti. E allora dobbiamo fare di più e senza cercare alibi esterni, dobbiamo essere più incisivi sotto porta con più movimento senza palla».
La Repubblica - Ed. Genova
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