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Qui Chievo, Corini prova la difesa a tre

Sorpresa, Eugenio Corini passa al 3-5-2. Ma solo per mezz’ora. Il tempo di capire che le gambe sono troppo pesanti per sopportare anche un cambio di modulo (peraltro poco provato) …

Redazione VN

Sorpresa, Eugenio Corini passa al 3-5-2. Ma solo per mezz'ora. Il tempo di capire che le gambe sono troppo pesanti per sopportare anche un cambio di modulo (peraltro poco provato) e allora aggiunge un difensore tornando al 4-3-3 del suo felice esordio.

Da Desenzano, e dall'amichevole col Bellinzona, si torna comunque con la domanda: bolle una novità tattica anti- Fiorentina? Corini sguscia: «Il 3-5-2 è un'idea che tengo in conto, ma ci abbiamo lavorato poco, sin qui, privilegiando di base il tridente. Certo, le caratteristiche per sfruttare questa variante non mancano». Mancano i difensori, semmai, nel test del Tre Stelle che il Chievo a fatica porta a casa con un 2-1 targato Di Michele (su rigore) e Vacek: via con la Slovenia, Bostjan Cesar, ko nel riscaldamento Farkas. Così è il regista Luca Rigoni a fare il centrale, là dietro, all'inizio. Ai lati, Andreolli e Papp (si farà male pure lui, nella ripresa, botta al ginocchio destro e smorfia eloquente negli spogliatoi; «speriamo non sia grave», dice Corini).

La premessa è che il Chievo arriva da una settimana stakanovista, con un doppio allenamento sia mercoledì che giovedì. Chi è stato a Peschiera del Garda annuisce: «Li ha massacrati…». Così gli svizzeri di Francesco Gabriele, secondo posto nella loro serie B, si prendono un quarto d'ora per studiare il lato debole altrui. E lo individuano sulla destra, dove Cofie e Frey non tengono il passo del tigrotto Mihajlovic, un '91 munito di tecnica e fisico. E' lui a bersi Papp e recapitare sulla testa di Neumayr la palla del vantaggio, ma quello scialacqua. Ed è lui, a poco dall'intervallo, a rispondere al rigore trasformato da Di Michele, infilando un corridoio (troppo) libero e trafiggendo Puggioni.

Prima, il Chievo s'era messo spesso nelle mani di Adrian Stoian. «Ho provato il 3-5-2 anche per farlo lavorare sui 70 metri», dice Corini, segno che nel romeno crede molto. Stoian è quello che spezza un quarto d'ora di nulla, al 25', con un bel destro ispirato da Di Michele, e che si guadagna il rigore, al 32', dopo una fuga in fascia. Corini, in mediana, affida la regia al peone Francesco Dettori, con Vacek alla sua sinistra, e in attacco manda un Davide Moscardelli volonteroso ma impalpabile. Non si vede certo il Chievo di sabato scorso, in campionato. Ma la ripresa, se non altro, è terreno fertile per Théréau e Marco Rigoni, nel tridente, e con loro, più Guana in cabina di comando, il possesso palla si fa predominante. Il gol è logica conseguenza: lo firma Vacek con un destro da fuori. Gli sprechi sottoporta di Théréau e Moscardelli sono temperati dall'assenza di rischi per la retroguardia (eccetto una percussione di Magnetti). Al fischio finale Corini sorride: «Ottima applicazione. Mi è piaciuto anche l'impegno, perché abbiamo sempre cercato la vittoria. E visti i carichi dei giorni scorsi non era facile».

Corriere Veneto