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Corriere Fiorentino: quelle dichiarazioni di Montella che lasciano di stucco

Leoni il giovedì, asini la domenica. Ipnotizzati da un sogno chiamato Varsavia, mentre la realtà che passa sotto il naso rischia di bruciare tutto, anche una stagione che sembrava solo …

Redazione VN

Leoni il giovedì, asini la domenica. Ipnotizzati da un sogno chiamato Varsavia, mentre la realtà che passa sotto il naso rischia di bruciare tutto, anche una stagione che sembrava solo da incorniciare. Così Firenze vive la sua schizofrenia in salsa viola. Da una parte si prepara le valigie, si organizzano le trasferte europee con qualcuno che magari ha già comprato il biglietto della finale, dall’altra, a fari spenti (ma poi neanche tanto) ecco il Genoa e il Torino a soli due punti di distanza tanto da mettere a rischio la qualificazione alla prossima Europa League.

«Adesso diventa più difficile difendere l’Europa e anche il sesto posto», le parole di Montella a fine partita lasciano di stucco. Non perché non rispecchino la realtà (finalmente!), ma perché in soli dieci giorni lo stesso allenatore è passato dal «credo ancora al terzo posto», prima della gara con il Verona al grido di allarme di ieri. Già, perché la sirena, in casa viola, adesso sta suonando a più non posso. Con il rischio di mandare ancora più in confusione un ambiente che appare decisamente stordito e quasi scollegato dalla realtà. Come la Fiesole che, preda delle lusinghe dell’Aeroplanino dopo il ko con il Verona, ha salutato la squadra applaudendo e cantando nonostante la quarta sconfitta casalinga dell’anno (come nella stagione Mihajlovic/Delio Rossi), la terza consecutiva in campionato per un tracollo in classifica che appare inarrestabile. Il resto della stadio invece, quello che domenica scorsa aveva sonoramente fischiato per poi essere rimbrottato dallo stesso Montella («quelli che fischiano non pagano il biglietto», aveva risposto stizzito l’Aeroplanino), stavolta per non fornire alibi di alcun genere ha preferito lasciare gli spalti dopo il terzo gol del Cagliari che, incredulo, ha strappato una vittoria al Franchi che mancava dal ‘71-’72.

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Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino