Il viaggio in Coppa Italia finisce qui. In una notte fredda e triste. Era uno degli obiettivi viola, ma non è rimasto niente. (...)
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Quel trofeo dannato che resta nei sogni dei Della Valle
Il percorso del torneo, raccontato da Calabrese di Repubblica: illusioni e delusioni
Eppure la Fiorentina era arrivata fino a qui seguendo un percorso complicato e pericoloso, ma non aveva mai mollato la presa. Nemmeno quando tutti pensavano che la strada per la finale fosse un groviglio di difficoltà. Come dopo la vittoria contro l’Atalanta, a gennaio. La Coppa Italia viola è iniziata lì. In un pomeriggio freddo, scosso dai due gol di Gomez. Il tedesco prese in mano la squadra e sbriciolò le certezze di Colantuono. Dopo sei minuti la prima rete. Una prova di forza, la dimostrazione delle qualità tecniche e morali del gruppo. Quella partita fu senza storia. Troppo fragile l’Atalanta, troppo convinta la Fiorentina, che chiuse 3-1 la gara del Franchi. Doppietta di Gomez, gol di Cuadrado (l’ultimo in maglia viola prima delle cessione al Chelsea) e rete di Rolando Bianchi. Una passeggiata.
Ma subito dopo c’era la Roma. E per di più all’Olimpico. La squadra di Garcia in quel periodo viaggiava ancora forte, faceva paura. I pronostici erano tutti per i giallorossi, però Montella riuscì a ribaltare anche quelli. Contro la Roma non aveva mai vinto, lo fece quella sera (0-2) piegando in due le ambizioni della sua ex squadra. E’ lì che la Fiorentina ha dimostrato a tutti di esserci. E’ in quella partita che la squadra ha trovato la forza per spingersi oltre. Ancora una volta c’è Gomez dietro il successo viola. (...)
Così la Fiorentina è arrivata alla doppia sfida con la Juventus. Finora erano state tutte gare secche, ma la semifinale è andata e ritorno. La prima partita si gioca allo Stadium, e anche stavolta i pronostici sono per i bianconeri. Ma la Fiorentina stravolge tutto un’altra volta. Ci pensa Salah a mettere in crisi la squadra di Allegri con una doppietta che lascia tutti a bocca aperta. Il gol di Llorente ha solo in parte addolcito la notte bianconera. Già, eccola qui la Fiorentina. Squadra in eterno movimento, che cambia continuamente pelle e fa ruotare i suoi giocatori seguendo l’istinto del suo allenatore. Un gruppo che dopo il mercato di gennaio ha trovato un nuovo equilibrio. E forse anche nuove certezze. Capace di tenere in piedi tre obiettivi e di andare avanti sempre a testa alta. Ma la partita di ieri sera ha fermato la Fiorentina sul più bello. Quell’urlo di gioia è rimasto strozzato in gol. Solo rabbia, solo amarezza. Ora ci sono Europa League e campionato. Altre due storie. Altre due sfide.
Giuseppe Calabrese - la Repubblica
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